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02.12.2017 15:46

Istruzione: Panariti, Cross the Border e alternanza scuola-lavoro

Gorizia, 2 dicembre - "Un'alternanza scuola-lavoro che funziona, forma e orienta: infatti, i ragazzi e le ragazze coinvolti nell'iniziativa, accompagnati da professionisti, hanno frequentato i musei di Gorizia e quindi raccontato quanto scoprivano, divenendo ambasciatori culturali della città".

Lo ha evidenziato l'assessore regionale all'Istruzione, Loredana Panariti, intervenendo a Gorizia, all'Istituto statale d'arte Max Fabiani, all'evento pubblico di presentazione del progetto di alternanza scuola-lavoro 'Cross the Border', che ha avuto per protagonisti gli studenti di tre scuole superiori della città, i quali hanno raccontato con i loro linguaggi i musei provinciali.

"La capacità di comunicare ­- ha aggiunto Panariti - fa parte di quelle competenze trasversali che stanno alla base di ogni percorso formativo; e riconoscere il patrimonio culturale come un bene di tutti è senz'altro un percorso di cittadinanza attiva".

Nell'affollata aula magna dell'istituto isontino sono stati illustrati gli esiti del progetto, che è stato finanziato dall'Ente regionale patrimonio culturale e ha avuto per protagonisti ottantaquattro giovani, divenuti così ambasciatori dell'arte e della cultura del territorio. Si è trattato di due settimane di 'full immersion', con un approccio ai reperti e all'arte museale che si è sviluppato nelle sedi dei musei provinciali di Borgo Castello e di Palazzo Attems-Petzenstein ed è stato guidato da esperti della comunicazione, della fotografia, dei video, della realizzazione di modelli in 3D, della comunicazione digitale, i quali hanno collaborato con i ragazzi anche per la creazione del sito web www.crosstheborder.it .

Sito, illustrato nell'occasione, sul quale sono presentati i lavori dei ragazzi, ovvero la sintesi dell'esperienza vissuta direttamente, vedendo per una volta da vicino, quasi potendolo toccare per mano, l'importante patrimonio custodito nei musei, testimonianza anche della storia e della cultura locale, e non solo. La presa di contatto approfondita e protratta nel tempo, infatti, ha permesso ai ragazzi di fruire di una sorta di osservatorio privilegiato sull'istituzione culturale, vissuta personalmente. ARC/CM/ppd