CULTURA: MOLINARO, "OMAGGIO A MALDINI" TRA RADICI E FUTURO
Udine, 5 set - L'"Omaggio a Sergio Maldini" che ieri sera ha
inaugurato a Santa Marizza di Varmo la kermesse con l'atteso
evento speciale "Aspettando Bellarmino", "è un momento di
spettacolo e di cultura assolutamente significativo perché
valorizza le radici e guarda al futuro: attraverso l'opera dello
scrittore riscopriamo, infatti, i valori di un territorio e di
una terra ricca di protagonisti culturali, e, nel contempo,
investiamo su un ragionamento di attualità, perché non ci può
essere futuro di una terra se non c'è consapevolezza delle
radici". Queste le ragioni che secondo l'assessore regionale alla Cultura,
Roberto Molinaro, motivano il grande interesse attorno alla prima
rappresentazione assoluta in Italia di "Aspettando Bellarmino"
(lettura scenica a cura di CSS Teatro stabile di innovazione del
Friuli Venezia Giulia e Terre di Mezzo per la regia di Rita
Maffei), un pungente e appena riscoperto atto unico del
giornalista e scrittore che a Roma preferì il Friuli e di cui
quest'anno ricorre il decimo anniversario della scomparsa. Composto da Maldini nella tarda primavera del 1978 per un
concorso bandito dalla Rai, il testo ha preso vita, su idea di
Franca Maldini, vedova dell'autore, nella barchessa della celebre
Casa a Nord-Est, al centro dell'omonimo romanzo vincitore del
Premio Campiello 1992. Introdotta da una breve presentazione, a cura di Mario Turello,
del libro di Paolo Simoncelli "Sergio Maldini. Biografia della
nostalgia", in appendice al quale è stato dato per la prima volta
alle stampe "Aspettando Bellarmino", la serata si è svolta in
quella stazione di Varmo, "nella profonda quiete dei suoi
cortili", così dolcemente descritta da Maldini nei suoi successi. "Si è trattato di un doveroso omaggio all'opera di Sergio Maldini
- afferma Molinaro - un giornalista e scrittore la cui attività
letteraria è stata riconosciuta soltanto dopo la vincita del
Campiello e che è peraltro di estrema attualità. Dieci anni fa il
Corriere della Sera apriva la sua terza pagina definendo Maldini
'il sognatore del Nordest': il suo non era sogno ma opera che
proponeva i valori semplici ma determinati di una terra che in
essa può e deve oggi ritrovarsi". ARC/EP
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