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03.10.2017 18:42

Attività produttive: bando Mise punta a ritorno occupazionale

Trieste, 3 ottobre - L'avviso pubblico del Mise per la riconversione e riqualificazione industriale dell'area di crisi industriale complessa di Trieste, per il quale sono stati stanziati dal Ministero dello sviluppo economico 15 milioni di euro, ha come obiettivo garantire un ritorno occupazionale di medio-lungo periodo.

È quanto emerso dal primo della serie di incontri tecnici, al quale ha partecipato anche il dirigente di Invitalia Corrado Diotallevi, per illustrare i dettagli del bando alle associazioni di categoria ed alle banche, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti, il vice presidente di Confcommercio Trieste e presidente del Frie, Franco Rigutti, e il presidente di Confartigianato Trieste, Dario Bruni.

Proprio per favorire il rilancio dell'occupazione il bando include inoltre l'obbligo per le imprese partecipanti di selezionare prioritariamente tra i nuovi assunti i lavoratori del bacino occupazionale individuato dal bando che comprende tra gli altri lavoratori provenienti dal settore siderurgico e dal suo indotto e disoccupati o percettori di ammortizzatori sociali del territorio interessato.

Durante il meeting è stato evidenziato che l'avviso è rivolto ad aziende in grado di sviluppare investimenti tali da aumentare i livelli occupazionali del territorio triestino, come dimostra il fatto che la spesa minima ammissibile sia stata fissata in maniera inderogabile nella normativa nazionale a 1,5 milioni di euro. A favore di progetti di dimensioni più contenute sono stati infatti già stati messi a disposizione dalla Regione altri strumenti inseriti nella legge Rilancimpresa, volta a rafforzare il tessuto produttivo locale attraverso la realizzazione di iniziative imprenditoriali e l'attrazione di nuovi investimenti.

Con i fondi regionali allocati per l'area per complessivi 13.282.388 euro, sono già stati finanziati progetti per ricerca e sviluppo destinati al 75% a micro e piccole imprese e progetti per investimenti legati alla riconversione di siti produttivi destinati all'84 % a micro e piccole imprese.

Per quanto riguarda gli ulteriori fondi nazionali messi a disposizione dell'area, come ha spiegato Diotallevi "la novità recentemente introdotta è che per le aree di crisi industriale complessa, in presenza di un accordo di programma, è possibile - sulla base dei fabbisogni di sviluppo dei territori - derogare alla normativa nazionale. Si tratta di un approccio diverso rispetto al passato, che ha abbandonato gli interventi a pioggia, a favore di strumenti più mirati. Inoltre sono concessi termini temporali precisi per la realizzazione del programma di investimento (massimo 3 anni) e per la realizzazione del programma occupazionale (massimo un anno dall'ultimazione dell'investimento)".

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate a Invitalia a partire dal 31 ottobre 2017 e fino al 30 novembre 2017 e gli investimenti devono essere realizzati nell'area di crisi industriale complessa di Trieste, che comprende il comprensorio dell'Ente Zona Industriale di Trieste (Ezit), ora in liquidazione, la zona industriale dell'ex Arsenale e le aree demaniali in concessione alla Siderurgica Triestina, con l'esclusione della piattaforma logistica (primo e secondo stralcio).

Sono previsti, inoltre, due incontri di presentazione del bando alle aziende interessate, in occasione dei quali le aziende potranno prenotare anche incontri "one to one" per verificare le opportunità e gli adempimenti. ARC/MA/ep