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08.11.2017 18:02

Femminicidio: Panariti, serve profondo cambio mentalità maschile

Udine, 8 novembre - "Ni una màs! ci eravamo dette tempo fa. Non sarebbe dovuto succedere mai più. E invece Migena Kellezi è morta, oggi a Gradisca. Un assassinio che si iscrive invariabilmente nell'ambito dei femminicidi, un crimine che si aggiunge a quello di migliaia di donne assassinate. È la radiografia della mascolinità più primitiva, quella che offende, aggredisce e dilania la società".

A constatare quanto "ci sia bisogno di costruire tra tutti una mascolinità senza violenza e anche senza impunità", è l'assessore regionale alle Pari opportunità, Loredana Panariti, commentando il dramma che ha colpito una giovane madre, accoltellata dal marito mentre era presente in casa il figlio di otto anni.

"Stiamo provando a contribuire ad un cambio culturale e di mentalità con una legge regionale che ipotizza interventi e percorsi rivolti agli uomini maltrattanti: sarà importante - sottolinea Panariti - che questi percorsi rivolti agli uomini siano paralleli ma separati, con divieto esplicito di ricorso alle tecniche della mediazione familiare. Le donne non devono più essere indotte a fare la pace perché non c'è litigio, gelosia, disoccupazione o altro momento difficile che giustifichi: chi maltratta è un violento, chi uccide un assassino". ARC/COM/ep/fc