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19.12.2017 15:38

Comuni: Panontin, fusioni risultato importante per semplificare

Trieste, 19 dicembre - "I voti per costituire i due nuovi Comuni frutto delle rispettive procedure referendarie per la fusione di Treppo e Ligosullo da un lato, e di Villa Vicentina e Fiumicello dall'altro, sono un'altra tappa verso il processo di riordino istituzionale e di semplificazione dell'architettura del sistema delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia".


Lo ha affermato l'assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, commentando l'approvazione a maggioranza da parte del Consiglio regionale dei disegni di legge per l'istituzione del Comune di Fiumicello Villa Vicentina mediante la fusione dei due Comuni, e del disegno di legge per l'istituzione del Comune di Treppo Ligosullo mediante fusione dei Comuni di Ligosullo e Treppo Carnico.

"La Giunta regionale ha accompagnato i processi di fusione, già incentivati per legge, creando condizioni di vantaggio anche economico, nella convinzione che sia opportuno, quando vi sia la volontà delle popolazioni, di ridurre il numero dei Comuni, soprattutto quelli molto molto piccoli. Credo che abbiamo raggiunto un risultato importante", ha commentato Panontin.

L'assessore ha auspicato che anche l'ammissibilità per il processo di fusione dei Comuni di Terzo d'Aquileia e di Aquileia, il cui percorso è stato oggi illustrato dal relatore del disegno di legge, Paride Cargnelutti, possa avere lo stesso esito positivo.

Quanto alle contestazioni che sono giunte dalla minoranza in Aula, Panontin le ha definite "meramente strumentali". L'assessore ripercorrendo tutto l'iter, ha ricordato che "la legge che è stata votata dal Consiglio con larga maggioranza ripristinava un principio che era stato introdotto all'origine della norma di riferimento sui referendum. L'articolo 19 della legge 5 del 2003, approvata in quest'Aula nella legislatura Tondo, con assessore alle Autonomie Ciriani, prevedeva che venisse considerato il voto espresso globalmente nel processo referendario. Allora era così previsto, poi dopo l'esito del referendum per Attimis e Faedis, la legislatura Tondo 2008-2013 rimise mano alla norma: noi l'abbiamo ripristinata com'era originariamente".

"Sostanzialmente - conclude Panontin - il voto era di natura meramente politica: valutare se le condizioni di espressione del voto referendario erano rispettose della legge che l'Aula aveva a suo tempo approvato a larga maggioranza e, verificato un tanto, coerentemente con le suddette norme la maggioranza si è espressa". ARC/EP/ppd