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08.05.2017 16:28

Concessioni demaniali: Peroni incontra il sindaco di Marano Formentin

Avviato confronto formale. Il primo cittadino sospende lo sciopero della fame

Trieste, 8 maggio - I nodi che attualmente dividono Regione e Comune di Marano, che vertono prevalentemente sul tema della proprietà del compendio lagunare, saranno affrontati in un tavolo tecnico-politico, che auspicabilmente andrà a dipanare una matassa assai aggrovigliata, frutto di un annoso arretrato di questioni irrisolte e di interpretazioni controverse.

La decisione di ricercare una soluzione attraverso il dialogo è stata assunta oggi, nel corso di un incontro che il sindaco di Marano lagunare, Devis Formentin, accompagnato da altri componenti dell'amministrazione comunale, ha avuto in Municipio con l'assessore regionale al Patrimonio, Francesco Peroni.

Un incontro che si è svolto in un clima costruttivo. Tant'è che il sindaco ha anche annunciato la decisione di interrompere lo sciopero della fame, iniziato in segno di protesta per l'approvazione della nuova legge regionale in materia di demanio.

"Ho ascoltato con attenzione le argomentazioni del sindaco, che già in parte conoscevo, in quanto ci eravamo già incontrati durante l'iter di approvazione del disegno di legge" ha riferito l'assessore Peroni, precisando che, come noto, esse vertono essenzialmente sulla questione della proprietà della laguna e affondano le radici nel decreto legislativo 265/2001, in base al quale avvenne il trasferimento dallo Stato alla Regione del demanio marittimo lagunare. "Marano - ha spiegato in proposito Peroni - ne rivendica la proprietà, sulla base di fonti storiche che ritiene prevalenti".

Nel merito della rivendicazione "non mi sono espresso, ma, ricordando il quadro normativo vigente, ho suggerito un percorso di confronto formale".

Ecco dunque che l'Amministrazione comunale, accogliendo favorevolmente questa impostazione di metodo, si è impegnata a predisporre un documento politico, da indirizzare alla Giunta regionale, per poi affrontare la controversa materia in un apposito tavolo tecnico-politico.

"Se poi non fosse possibile sciogliere, in tutto o in parte, i nodi in quella sede, tutti abbiamo convenuto che, trattandosi in effetti di una controversia di natura civilistica, vertente su diritti di proprietà, sarebbe un giudice a stabilire chi ha ragione, come si conviene in uno stato di diritto".

"Tuttavia - ha concluso - auspico che, alla luce del positivo colloquio odierno (al quale è seguito anche un confronto con i pescatori sui temi della pesca in laguna), si possa insieme addivenire a una soluzione ragionevole, con gli strumenti del dialogo e della mutua comprensione". ARC/PPD