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14.03.2019 16:20

Lavoro: Rosolen, nel 2018 dati positivi, ma serve più qualità

Trieste, 14 mar - "I numeri si contano, ma si devono anche pesare: sul mercato del lavoro, un'analisi seria non può infatti prescindere dalla qualità degli impieghi. Ecco perché i dati occupazionali vanno sempre valutati sulla base della stabilità e della correttezza della retribuzione."

Così l'assessore regionale Alessia Rosolen, nel commentare i dati Istat relativi al quarto trimestre 2018.

"Il 2018 ci consegna numeri buoni - spiega Rosolen - ma la lettura politica non deve essere superficiale. Il vero tema è la qualità del lavoro: per troppo tempo, sono state ammesse formule contrattuali discutibili che hanno prodotto solo precarietà. Uno dei punti nevralgici riguarda il lavoro femminile e l'esigenza di creare le condizioni affinché vita privata e vincoli occupazionali possano coesistere, aggredendo il fenomeno del part time 'imposto', che penalizza proprio la componente femminile nella conciliazione tra famiglia e lavoro".

Entrando nel dettaglio delle cifre, Rosolen osserva come nel corso del 2018 l'occupazione media sia stata di 510.768 unità, a fronte dei 505.187 del 2017. "Si tratta - evidenzia l'assessore - di 5.600 occupati in più, per un incremento annuale pari a +1,12%, del tutto in linea con il nord-est (+1,12%) e superiore rispetto alle tendenze nazionali (+0,73%)."

L'incremento maggiore nei valori medi si deve ancora alla componente femminile, che nel 2018 raggiunge quota 226.117 occupate (+3.710, +1,67%), mentre i maschi sono 284.652 (+1.938 unità, +0,69%). Permangono invece i gender gap tra maschi e femmine, soprattutto dal punto di vista della qualità e della stabilità dell'occupazione femminile. Il tasso di occupazione femminile si attesta infatti, nel 2018, al 59,5% (+1,11%), mentre quello maschile viaggia sul 73% (-0,04%). "Sappiamo - commenta Rosolen - che sulla componente femminile pesa ancora molto la quota part-time, soprattutto involontaria, prossima o immediatamente successiva alla maternità".

Rosolen ricorda inoltre che "la giunta sta investendo per garantire contribuiti a chi assume in pianta stabile e ha già previsto misure specifiche per le imprese che offrono un contratto a tempo indeterminato alle mamme. Lavoro stabile e famiglia sono due priorità: quando si parla di lavoro, di reddito e di famiglia, la superficialità non è ammessa".

Quanto al reddito di cittadinanza, "deve essere chiaro che si tratta di una misura studiata e voluta dal governo centrale. Come amministrazione regionale, noi siamo tenuti ad applicare le regole, nel modo più puntuale e preciso possibile. Sulla gestione di questo strumento permangono tuttavia numerosi punti interrogativi".

Secondo Rosolen, una cosa è tuttavia sicura: "i beneficiari della nuova misura governativa perderanno il diritto a percepire la Mia".

Chiarito anche il ruolo di Insiel che, alla luce del fatto che la parte informatica del RdC fa capo a portali nazionali espressamente dedicati, dovrà farsi carico di un progressivo rafforzamento dei sistemi informativi per quanto attiene alla Direzione Lavoro regionale.

L'assessore rimarca infine che "per il Friuli Venezia Giulia sono previste 21 nuove assunzioni nei Centri per l'Impiego", e che "nuovi innesti arriveranno anche dal concorso che si terrà nei prossimi mesi, per il quale la Regione ha ricevuto oltre 2mila domande".

Anche su questo fronte, sarà tuttavia necessario attendere ulteriori elementi da Roma. ARC/DFD