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16.04.2021 17:06

Arte: Gibelli, Vajont rivive nelle opere di 200 artisti

 



Udine, 16 apr - Rispettare la memoria dei luoghi della tragedia del Vajont, ma anche renderli capaci di attirare idee, innovazione, produttività, vita: è quanto si è proposto "Two Calls for Vajont", concorso internazionale di arte contemporanea a cui hanno partecipato duecento artisti, lanciato da Dolomiti Contemporanee nel 2014 insieme all'Amministrazione comunale di Erto e Casso.

Per introdurre alla fase finale del concorso, riattivato grazie ad una collaborazione con l'associazione Etrar.T.E. e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, oggi è stato organizzato un webinar, alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, nel corso del quale quattordici artisti finalisti hanno presentato nel dettaglio le proprie opere.

"Ascoltare la percezione e la visione di questi artisti, che spesso per motivi generazionali non hanno vissuto gli anni nei quali uscivano brandelli di verità e tutta la vicenda del Vajont restava avvolta da molti aspetti non chiari, è estremamente importante e interessante", ha osservato Gibelli, condividendo con gli organizzatori del concorso impostazione e finalità.

"Qui si è tentato di superare la mera necessità di conservazione museale del bene, in questo caso il luogo di una vicenda tragica e dolorosa, mirando - ha spiegato Gibelli - a una rigenerazione appassionata e intelligente che da una parte conservi la memoria degli affetti e, dall'altra, getti semi in una terra dove si continui a vivere, produrre e soprattutto fruire l'arte. Il contatto, anche fisico, con le opere in un luogo così denso di memoria sono certa - ha concluso Gibelli - produrrà una sensazione profonda in chi le visiterà".

Il lavoro collettivo di "Two Calls for Vajont" - i cui partner sono oltre alle Regioni Fvg e Veneto, il Ministero dell'Ambiente, la Fondazione Dolomiti Unesco, la Fondazione Vajont, il Mart di Rovereto, la Fondazione Merz Torino, l'Institut Francais, la Fondazione Bevilacqua La Masa e i Comuni di Claut, Cimolais, Vajont, Longarone, Belluno, il Consorzio Bim Piave, l'Ordine degli Architetti paesaggisti e conservatori, Enel, Acqua Dolomia e Neonlauro - è stato del resto già premiato due settimane fa con una menzione da parte del Ministero della Cultura al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, come hanno ricordato Gianluca d'Incà Levis, ideatore di Dolomiti Contemporanee e TwoCalls e direttore dello Spazio di Casso al Vajont e Elena Tammaro, vicepresidente di Etrar.T.E.

Dopo il primo panel realizzato nello scorso febbraio, nel quale alcuni curatori hanno indagato il tema dell'arte pubblica in relazione alla coltivazione e cura dei paesaggi, in questo secondo incontro è stata data la parola agli artisti stessi: Michele Bazzana; Rachele Burgato e Lorenzo Commisso (Colora); Simone Cametti; Alessandro Dal Pont; Daniela Di Maro; Flavio Favelli; Mahtsanga Le Dantec e Micol Grazioli; Clara Luiselli; Stefano Moras e Alan Luca Nan; Giovanna Repetto; Massimo Uberti; Silvia Vendramel.

A presentare l'opera per Matteo Petri e Luciano Paselli sono stati i giovanissimi Paolo e Leila, figli degli artisti, che hanno realizzato alcuni disegni per le installazioni nella ex scuola elementare di Casso. ARC/EP/ma