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22.05.2019 13:38

Commercio: digitalizzazione e meno burocrazia per sostenere terziario



Udine, 22 mag - La digitalizzazione è un processo di cambiamento ormai avviato che va sostenuto accompagnando le imprese ad affrontare i moderni modelli di sviluppo anche nel terziario, dove il commercio risente maggiormente della concorrenza dei grandi colossi dell'e-commerce.

Questa la visione con cui la Regione ha messo in campo misure a sostegno delle Pmi del terziario per accelerare i processi di innovazione tecnologica, come previsto dal credito d'imposta appena introdotto con la legge di Stabilità e prossimo a diventare operativo. Il passo successivo sarà l'alleggerimento della burocrazia con la legge di semplificazione che la Giunta Fvg si appresta a portare in Consiglio regionale.

Le linee guida a favore delle Pmi sono state ribadite oggi durante la presentazione dei dati congiunturali elaborati dall'Osservatorio Confcommercio sul primo trimestre 2019, curata da Format Research e illustrata dal direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani, alla presenza dell'Amministrazione regionale, rappresentata dall'assessore ad Attività produttive e Turismo, e del presidente di Confcommercio Fvg.

In Friuli Venezia Giulia il terziario ha mantenuto stabile negli anni il numero di imprese attive a differenza degli altri settori di attività economica che hanno fatto registrare un deciso decremento (-19%). In regione si prevede che a fine anno saranno nate 5.708 nuove imprese (4.321 del terziario, 1.387 degli altri settori di attività economica), a fronte di 6.269 cessate (3.975 del terziario, 2.294 degli altri settori di attività economica), per un saldo negativo pari a -561 imprese (+346 del terziario, -907 degli altri settori di attività economica).

Nei primi tre mesi del 2019 si è registrato un calo del clima di fiducia nelle imprese del terziario del Fvg. La flessione ha riguardato indifferentemente la percezione circa l'andamento generale dell'economia italiana e l'andamento della propria attività, con un outlook di ulteriore leggera flessione in vista del prossimo trimestre. Si conferma più difficile la congiuntura per i piccoli operatori del commercio al dettaglio che, anche in virtù della perdurante stagnazione della domanda interna, continuano a mostrare segnali di sfiducia.

Il turismo è il fattore trainante e il Friuli Venezia Giulia si conferma una delle mete in maggiore crescita tra le regioni italiane negli ultimi anni. Sono proprio le imprese del turismo a segnare il livello di fiducia più elevato tra gli operatori del terziario.

Quanto all'online, in un contesto in cui la quota di famiglie italiane che dispongono di un accesso a internet da casa è aumentata rispetto al 2017 dal 71,7% al 75,1%, il Fvg ha fatto registrare un incremento di 6,2 punti (ora siamo al 76,2%). Sempre in regione sono 319 le imprese che nel 2018 hanno venduto solo online (+211% la variazione annuale). L'e-commerce in Italia vale oggi 27,4 miliardi di euro, circa 21 miliardi più di un decennio fa.

Infine, la ricerca mostra un irrigidimento nel rapporto tra imprese e banche. È in calo la quota di imprese del terziario del Fvg che nel primo trimestre 2019 ha chiesto un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento ad una banca: il 29% contro il precedente 29,5%. Cala leggermente anche la percentuale di imprese che hanno ottenuto una risposta positiva: il 69,2% contro il precedente 70,5%. Nel dettaglio, il 48,7% ha ricevuto la cifra desiderata, il 20,5% un ammontare inferiore. Allo stesso modo, sono il 12,8% le imprese che si sono viste negare la richiesta e il 18% risulta ancora in attesa di risposta. ARC/SSA/fc