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17.07.2019 15:30

Banda larga: Callari, Fvg virtuoso ma Italia ferma per assenza governo

Roma, 17 lug - "La Strategia italiana per la Banda Ultra Larga è ferma per l'assenza di una politica nazionale che creda in questo progetto e che investa le risorse necessarie. Le Regioni, e tra queste il Friuli Venezia Giulia rappresenta un'eccellenza, si sono dimostrate finora più virtuose del governo nell'attuazione del piano e prova ne è l'assenza oggi del ministro per lo Sviluppo economico al tavolo da lui stesso presieduto e convocato del Comitato per la Banda ultra larga".

Non nasconde la propria delusione l'assessore regionale alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, che oggi a Roma, nella sede del ministero per lo Sviluppo economico in via Veneto, ha partecipato alla riunione del Comitato per la Banda Ultra Larga (CoBUL), in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e alla presenza del ministro per il Sud, Barbara Lezzi.

"Dopo quasi un anno dalla sua ultima convocazione il CoBUL, istituito nel 2015 e fino ad un anno fa regolarmente riunitosi per dare impulso al piano strategico, è stato riconvocato soltanto ora in assenza del ministro che dovrebbe presiederlo e che dovrebbe garantire le risorse necessarie per dare connettività a cittadini e imprese nel rispetto degli obiettivi europei" ha stigmatizzato Callari denunciando "un grave disallineamento fra ciò che il ministro Di Maio costantemente annuncia rispetto alle azioni che dovrebbe mettere in atto e soprattutto alle risorse che dovrebbe mettere a disposizione".

"Sulla partita del digitale il Paese è colpevolmente indietro e la Banda Ultra Larga, che dovrebbe essere la seconda infrastruttura strategica italiana, rischia di diventare un'altra Salerno-Reggio Calabria" ha ribadito Callari.

L'assessore ha pertanto chiesto al governo di sapere quando verranno finanziati i cantieri e quando saranno terminati. Callari ha così dato voce alla Conferenza delle Regioni e Province autonome che in una relazione ha espresso la propria posizione in merito ai temi oggetto del Comitato odierno evidenziando, come si legge nel verbale della Conferenza, "le crescenti preoccupazioni in merito al forte ritardo nell'avanzamento dei lavori sulle aree bianche e all'utilizzo dei fondi destinati a tale intervento (prioritariamente Fesr e Feasr) per i quali in alcuni casi risultano già non assolti gli obiettivi di avanzamento fisico e finanziario concordato con la Commissione Europea".

Attualmente il fabbisogno di risorse per la copertura delle aree grigie, secondo le stime di Infratel aggiornate a giugno di quest'anno, ammonta complessivamente a 5 miliardi e 133 milioni, con fabbisogni differenziati tra regione e regione (si va dagli 811 milioni della Lombardia ai 12 milioni della Valle d'Aosta). Il Friuli Venezia Giulia ha un fabbisogno di 15,7 milioni, una cifra piuttosto contenuta rispetto alle altre regioni più piccole e che esprime, secondo Callari, "una prova dell'impegno con cui i governi regionali di tutti i colori politici che si sono susseguiti fino ad oggi hanno svolto i compiti per casa con l'obiettivo di portare a termine i cantieri per il digitale, grazie alla capacità di spendere fondi Fesr".

Callari ha concluso l'incontro a Roma chiedendo la convocazione immediata di un tavolo tecnico per individuare le risorse statali e una nuova riunione del CoBUL, subito dopo l'estate, così da "portare a casa la partita".

"L'Italia - ha concluso l'assessore - non può permettersi di essere al 24mo posto su 28 paesi dell'Unione per diffusione dell'infrastruttura digitale, ovvero il perno della manifattura del futuro che richiederà sempre più imprese e lavoratori connessi all'intelligenza artificiale. Il Paese, tutto il sistema produttivo, a breve non sarà più la 2^ manifattura europea, perché la buona volontà e le "mani" dei nostri imprenditori e dei nostri operai, non saranno più sufficienti per colmare il gap che il ministero dello sviluppo economico sta alimentando con la sua politica immobilista". ARC/SSA/ep