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29.05.2018 11:42

Giunta Fedriga: programma governo, attività produttive

Trieste, 29 mag - Evidenziando come il Friuli Venezia Giulia non sia mai stato una regione marginale, il governatore Fedriga ha rimarcato nelle dichiarazioni programmatiche della Giunta regionale che "compito dell'amministrazione sarà quello di integrare le strategie in essere per incidere in modo sempre più puntuale sulle capacità attrattive della regione, sfruttando inoltre quel profondo legame che unisce agricoltura e ambiente e che dà vita a prodotti enogastronomici di assoluto livello. Non dimentichiamoci infatti che larga parte della nostra filiera agroalimentare rappresenta un vero e proprio capitale immateriale che dovrà essere adeguatamente valorizzato in un percorso parallelo a quello della promozione dei nostri beni artistici".

Il governatore ha chiarito che "la difesa delle specificità passa anche attraverso la capacità di fare rete. Mettere in campo sinergie con Austria, Slovenia e Veneto non implica affatto cedere quote di mercato, ma è prerogativa utile a disegnare strategie più ampie e condivise a beneficio del territorio. Alla quantità deve tuttavia fare paio la qualità: investire sulla formazione del personale delegato all'accoglienza, coinvolgendo in primo luogo gli operatori e sulle relazioni internazionali, grazie alle quali il Friuli Venezia Giulia e le sue peculiarità disporranno di vetrine sempre più prestigiose, diventa pertanto irrinunciabile a tali fini. Un turismo strutturato sui 365 giorni è dunque un obiettivo che possiamo consolidare lavorando all'integrazione di percorsi di valorizzazione di mare, montagna, Collio, Carso e Laguna che, assieme ai punti di interesse culturale, storico e paesaggistico, ma anche ad aspetti primari quali la salute e il benessere, rappresentano le migliori frecce al nostro arco".

Fedriga ha spiegato che "per fare tutto questo, occorre però un progetto che sia coerente anche sotto il profilo tecnico, non solo in termini di indirizzi politici, e capace di razionalizzare e fondere i numerosi Piani di settore in un unico Piano di Governo del Territorio. Un'idea precisa di ciò che intendiamo lasciare in eredità ai nostri figli, ecco cosa serve. A loro siamo chiamati a consegnare una regione più bella, più vivibile, più pulita, ma anche più prospera. Il recupero di siti inquinati e la dismissione di attività impattanti deve pertanto fare paio con la ricerca di un punto di equilibrio tra la difesa dell'ambiente e la libertà di fare impresa, senza dare luogo a sterili contrapposizioni, ma tentando sempre di salvaguardare i diritti di tutte le parti in causa".

In particolare secondo il governatore "è necessario superare le vecchie culture industriali del Novecento e promuovere gradualmente nuovi modi di pensare, nuovi stili di vita. La sfida è innanzitutto culturale: dobbiamo abbandonare gli sprechi, consapevoli che le risorse non sono illimitate, e potenziare le fonti di energia alternativa anche attraverso quell'economia circolare che ne favorisce la conservazione. Da qui l'urgenza di un cambio di paradigma per avviare un modello di sviluppo basato su investimenti, ricerca, innovazione e nuove professioni. Il nostro obiettivo è, quindi, la sostenibilità possibile. Un problema complesso quanto fascinoso che investe il processo industriale ma anche l'educazione, l'efficienza, le mentalità, il lavoro, la salute".

Nello specifico Fedriga ha evidenziato la necessità di "razionalizzare dunque, ma anche semplificare. Una semplificazione che sia in primo luogo di carattere normativo, con l'approvazione di testi unici e l'istituzione di un nucleo interdirezionale che si faccia carico della sburocratizzazione. Alleggerire la macchina regionale, disporre di una legislazione chiara e garantire tempi certi sono obiettivi ineludibili per una Regione che intenda davvero essere punto di riferimento per cittadini e imprese. Concetti che trovano numerosi ambiti di applicazione: penso ad esempio ai problemi legati al mondo dell'edilizia con un codice, varato nel 2009, che ha meritoriamente già avviato uno snellimento procedurale e che, con nuovi e più decisi interventi, contribuirebbe ancor meglio all'operatività di tutti i soggetti".

Per il governatore però "nulla vale la pena di essere pianificato in assenza di adeguate misure di carattere economico. Il rilancio della competitività, dei consumi e dell'occupazione sono le vere sfide che demarcano il confine tra il successo e l'insuccesso di una qualunque amministrazione e che, in una regione come la nostra, esprimono ancor di più il valore di una vittoria o il peso di una sconfitta. In un quadro economico-finanziario internazionale che mostra una debole ripresa e con un sistema Italia ancora fermo, le politiche economiche regionali vanno delineate in modo da agganciare la ripresa al primo, concentrando gli sforzi sullo sviluppo del PIL e sul sostegno all'occupazione con interventi uniformi tra i diversi comparti. Particolare attenzione andrà inoltre rivolta alla disoccupazione giovanile e a chi, a causa di crisi aziendali, è stato espulso dal mercato del lavoro".

Fedriga ha quindi chiarito di essere "persuaso che giocare la carta dell'innovazione di processo e di prodotto sia imprescindibile per accrescere la nostra competitività sui mercati. Cruciale è in tal senso anche la strategia di internazionalizzazione, basata su alcuni assi d'intervento: il potenziamento dell'export, sostenendo le aziende con incentivi e piani di sistema; la promozione di filiere, che permettano all'indotto di agganciarsi alla ripresa; lo sviluppo delle competenze aziendali, per fornire orientamento qualificato in vista dello sbarco sui mercati esteri".

Infine, il governatore ha confermato che un "ulteriore pilastro è l'accesso al credito: immettere liquidità - con i fondi di rotazione, il sostegno ai Confidi e interventi di private equity da parte della società finanziaria regionale - in un sistema soffocato, permettendo quindi alle aziende di investire per crescere e creare posti di lavoro, è obiettivo inderogabile". ARC/MA/ep