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21.02.2018 13:36

Sicurezza: accordo Viminale-Fvg per controllo integrato del territorio

Roma, 21 feb - Aggiornamento professionale integrato delle forze di Polizia dello Stato e quella locale, promozione di Patti per la sicurezza tra enti locali e autorità provinciali. Ed ancora potenziamento della rete per lo scambio dei dati tra Questure, Comandi provinciali dei Carabinieri, Guardia di finanza e Polizie locali ed, infine, interconnessione tra le sale operative delle forze dell'ordine.

Sono questi i principali elementi sui quali si basa l'Accordo per la promozione della sicurezza integrata firmato quest'oggi a Roma tra la Regione e il ministro degli Interni, alla presenza del Prefetto di Trieste. Il documento è il primo del suo genere siglato tra Viminale e Regioni a seguito delle direttive specifiche emanate dal ministero con il decreto sulla sicurezza urbana.

Per il Viminale il Patto rappresenta una scelta strategica in quanto costituisce il modo migliore per garantire la sicurezza del territorio, rafforzando la collaborazione con chi opera localmente nell'ottica di garantire, attraverso una vera e propria alleanza, la massima sicurezza dei cittadini. La Regione, dal canto suo, ha evidenziato come l'accordo costituisca la risposta istituzionale alle istanze di sicurezza che vengono dal territorio e che si fonda sulla necessità di far interagire le informazioni e le risorse presenti in Friuli Venezia Giulia a partire dalle forze dell'ordine, coinvolgendo anche gli enti locali. Inoltre la particolarità di questo documento è l'allargamento dell'operatività alla Protezione civile regionale nonché al Corpo forestale regionale.

Per quanto riguarda la formazione professionale integrata, il documento sottoscritto al Viminale prevede l'approfondimento delle tematiche in quei settori in cui il personale delle forze di Polizia dello Stato e quelle locali operano congiuntamente. Ne sono un esempio la polizia di prossimità, il controllo del territorio ai fini della tutela della sicurezza urbana, l'utilizzo della videosorveglianza, l'attenzione a nuove forme criminali e delittuose che destano allarme sociale in Friuli Venezia Giulia, la comunicazione e diffusione della cultura della legalità, la disciplina dell'immigrazione, la sicurezza nel lavoro e nei cantieri edili.

Per favorire la più ampia partecipazione degli operatori, gli eventi formativi potranno svolgersi su base locale o regionale utilizzando, oltre alle strutture comunali, delle Unioni Territoriali intercomunali e regionali, anche la scuola Allievi agenti della Polizia di Stato di Trieste ed eventuali altri sedi delle forze di Polizia presenti in Friuli Venezia Giulia. La formazione potrà essere estesa anche al personale del Corpo forestale regionale nonché a quello della Direzione centrale della Protezione civile.

Il protocollo prevede poi la promozione dei Patti per l'attuazione della sicurezza urbana, mirati a favorire azioni condivise nell'ambito dei progetti elaborati congiuntamente dagli enti locali e dalle autorità provinciali della pubblica sicurezza. L'obiettivo è quello di prevenire e reprimere la diffusione di fenomeni illeciti e di devianza sociale nonché la promozione della legalità. Alcuni degli ambiti dei Patti sono, ad esempio, l'implementazione dei controlli coordinati e congiunti del territorio tra le forze di Polizia locale e quelle dello Stato in determinate zone ed orari, lo sviluppo di azioni per la rassicurazione della comunità e rivolte specialmente alle fasce più deboli della popolazione. A ciò si aggiungono poi gli interventi per la riqualificazione dello spazio urbano e del degrado ambientale, quelli volti all'educazione alla legalità e al contrasto del bullismo e vandalismo, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche. Grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato, i patti potranno anche riguardare progetti per il contrasto e la prevenzione della violenza sulle donne e domestica.

Il documento siglato oggi a Roma favorisce poi l'intensificazione dello scambio di informazioni tra le forze di Polizia dello Stato e quelle locali, per orientare in modo più efficace le forme di intervento. I dati in oggetto riguarderanno le statistiche sull'andamento della criminalità, le situazioni di disordine urbano e inciviltà. In base poi a specifiche esigenze, sentito il dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero, potranno essere elaborate anche altre forme integrate di scambio dei dati.

Infine il protocollo consente di verificare se, in via sperimentale, vi siano le condizioni per realizzare il collegamento al Ced Interforze delle polizie locali che operano nei cinque Comuni maggiori della Regione mediante la predisposizione dei necessari disciplinari operativi. Inoltre verrà sviluppata la progettualità per consentire un collegamento tra la Sala operativa della Protezione civile regionale di Palmanova, attivabile dal Prefetto esclusivamente in caso di emergenze e calamità secondo procedure concordate dal gruppo paritetico di lavoro. ARC/AL/ep