Udine, 29 aprile - Sono molti i dati aggiornati che illustrano come e quanto cittadini e imprese usano il digitale forniti oggi nel corso del convegno Agenda digitale regionale, un'opportunità per la crescita, uno degli appuntamenti dell' internet day fvg / id fvg, che si è tenuto nell'Auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia a Udine alla presenza della presidente Debora Serracchiani e dell'assessore regionale ai Sistemi informativi Paolo Panontin.
A illustrare lo stato del digitale in Friuli Venezia Giulia è stato il ricercatore dell'IRES FVG Alessandro Russo che ha riportato i risultati più salienti dell'indagine IRES / ISIG sul rapporto tra cittadini e tecnologie digitali da una parte, e imprese dall'altra (elaborazione dati ISTAT ed Eurostat) e sullo stato delle imprese e delle start up innovative nei servizi ICT (dati provenienti dai Registri delle imprese delle Camere di Commercio del FVG).
A livello generale l'Italia sconta un forte ritardo rispetto ai paesi europei leader nei processi di digitalizzazione, ma in un contesto di grave ritardo nazionale il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni più avanzate, con il 79 % delle famiglie che hanno accesso alla banda larga, subito dietro le Provincie autonome di Trento e Bolzano (80 %): un dato raggiunto in particolare dal 2014 e che ha portato il FVG ad allinearsi alla media europea.
Il divario digitale si può misurare anche osservando le statistiche relative alla percentuale di persone (comprese tra 16 e 74 anni) che non hanno mai utilizzato il computer, né per motivi di lavoro e nemmeno nel tempo libero. Nel contesto nazionale (l'Italia è al penultimo posto nell'Unione Europea subito dopo la Bulgaria) il FVG è una delle regioni in cui è meno elevata la quota di popolazione che non ha mai utilizzato un computer (il 26%).
Un altro significativo indicatore rilevato da Eurostat riguarda l'utilizzo di internet, sia per uso privato che lavorativo. In Italia il 63% delle persone si connette regolarmente alla rete almeno una volta alla settimana, contro la media europea del 76%. Anche in questo caso la nostra regione si colloca al vertice (al secondo posto) assieme alla Lombardia e dopo la Provincia autonoma di Trento, con il 70% delle persone che utilizzano internet almeno una volta alla settimana.
Fenomeno in sensibile crescita negli ultimi anni è quello dell'E-commerce, il commercio elettronico: l'Italia è ancora lontana dalla media europea, che nel 2015 superava il 50 per cento. I residenti in regione sono però proprio tra i più propensi all'utilizzo di internet per effettuare transazioni commerciali, con una percentuale del 35%. Primato che vale anche per le operazioni bancarie, dove il FVG è al terzo posto dopo Valle d'Aosta e Lombardia. Leggermente più in basso (al quinto posto), e comunque sopra la media nazionale, si collocano i cittadini del Friuli Venezia Giulia per attività sui social network .
Sempre ai primi posti in Italia (anche se con percentuali di gran lunga inferiori alla media europea) appare la nostra regione per l'E-government, ovvero l'utilizzo di tecnologie innovative da parte delle Pubbliche Amministrazioni per fornire servizi ai cittadini.
"In generale la distanza dalla media europea si sta riducendo negli ultimi anni, ma rimane ancora elevata. Possiamo fare dei grandi progressi ancora nell'alfabetizzazione digitale, colmando anche alcuni divari, come ad esempio quello di genere, spesso legati a questioni puramente culturali", ha commentato Russo.
Proprio per rendere più partecipato il percorso l'Agenda Digitale regionale, approvata dalla Giunta nel 2015 per definire il quadro politico e strategico per la crescita digitale del Friuli Venezia Giulia e declinare a livello locale gli indirizzi dell'Agenda Digitale europea, una delle iniziative della Strategia Europa 2020 e delle strategie nazionali per la Crescita digitale e lo sviluppo della Banda Ultra Larga (BUL) nel nostro Paese - illustrata oggi al convegno nei suoi obiettivi e funzioni da Andrea Buttol, del servizio regionale Sistemi informativi e-government - Insiel ha presentato oggi il nuovo portale ADfvg.
Si tratta di un altro strumento affinché Amministrazione regionale, enti locali, imprese, cittadini, associazioni di categoria, mondo dell'università e della ricerca possano lavorare assieme per individuare le criticità, individuare le priorità e proporre soluzioni e idee innovative per la crescita digitale della regione.
"Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per definire gli obiettivi comuni e gli interventi più urgenti da inserire nell'Agenda. Il primo passo è stata una consultazione pubblica, che ha raccolto oltre 2.500 contributi dei quali si è tenuto conto per elaborare il documento ADfvg approvato a dicembre 2015", ha spiegato Alessandra Benvenuti (Insiel), illustrando nel dettaglio il nuovo portale, costruito per essere soprattutto una piattaforma collaborativa dove commentare le notizie, seguire i blog, condividere idee e progetti, e dove ogni utente registrato può partecipare attivamente allo sviluppo digitale della regione nella sezione La tua idea".
Il progetto è di evolvere il portale con aree per comunità virtuali, in cui per esempio domanda e offerta di open data possono incontrarsi. A illustrare quanto finora realizzato dalla Regione FVG in termini di infrastruttura dorsale a servizio della Pubblica Amministrazione, della Sanità e, per la parte in eccedenza, in uso a operatori delle telecomunicazioni, è stato Silvio Pitacco funzionario della direzione Lavori pubblici che si occupa dell'attuazione del Programma ERMES per la banda larga e che ha presentato nel dettaglio le attività di cessione della fibra ottica regionale già svolte e in corso.
Nella tavola rotonda, moderata dal direttore di agendadigitale.eu Alessandro Longo, che è seguita agli interventi del convegno hanno hanno partecipato esponenti degli enti locali, di Confindistria Udine e FVG, dell'Ateneo di Udine e della SISSA di Trieste.
Ne è emersa la convinzione diffusa che per una crescita digitale il più possibile radicata sia necessario coinvolgere tutti gli attori nella definizione degli obiettivi e delle priorità - enti locali, università e mondo della ricerca, imprese, cittadini -, ma che poi sia necessario e urgente passare subito alla fase di concretizzazione dei progetti.
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