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21.11.2017 20:08

Rel. int: Serracchiani, caffè e scienza legano Trieste e Brasile

Trieste, 21 novembre - Il forte legame tra Trieste e il Brasile imperniato sulla filiera di caffè, ma anche l'importanza delle istituzioni scientifiche regionali e degli accordi commerciali siglati dal Friuli Venezia Giulia con Iran e Baviera. Sono stati questi alcuni dei temi affrontati nel corso del cordiale incontro tra la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e l'ambasciatore della Repubblica Federativa del Brasile in Italia, Antonio de Aguiar Patriota, che si è tenuto oggi nella sede del Consiglio regionale.

L'ambasciatore ha sottolineato l'attenzione riservata dal proprio Paese all'area mitteleuropea e balcanica, confermata dalla recente apertura delle ambasciate di Lubiana e Zagabria e la crescente attività diplomatica rivolta, oltre che al Sud America, anche all'Africa e soprattutto alla Cina. Un dato accolto con favore da Serracchiani, la quale ha confermato "l'importanza di un costante impegno del Brasile in politica estera, non solo per la stabilità dell'area ma anche per altri scacchieri internazionali".

Ricordando l'incontro con l'ex presidente Lula avvenuto a Roma, ma anche il viaggio compiuto da adolescente a Rio De Janeiro, Serracchiani ha avuto uno scambio di punti di vista con l'ambasciatore sulla situazione politico ed economica del Brasile che, come ha confermato il diplomatico, sta superando la crisi degli scorsi anni segnando una veloce ripresa.

Durante il colloquio la presidente ha illustrato a de Aguiar Patriota le potenzialità del porto di Trieste, in particolare per quanto riguarda la nuova Via della seta, e la rilevanza delle istituzioni scientifiche, che sono state alla base dell'assegnazione a Trieste del ruolo di Città europea della scienza 2020. L'ambasciatore ha quindi ricordato la presenza nel capoluogo regionale di numerosi ricercatori brasiliani, ma anche l'importanza del trattato di collaborazione economica tra le nazioni aderenti al Mercosur e l'Unione europea che verrà siglato il 12 dicembre a Buenos Aires. ARC/MA/