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20.12.2017 18:58

Ricerca: Serracchiani, nuovo laboratorio Icgeb attrattore di imprese

Trieste, 20 dicembre - "Un'iniziativa, fortemente sostenuta dalla Regione, che attraverso la ricerca apre le porte all'insediamento di nuove attività imprenditoriali".

Lo ha detto oggi a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, presentando, assieme all'assessore alla Ricerca e università, Loredana Panariti, e al direttore generale del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb), Mauro Giacca, la futura realizzazione di un laboratorio dedicato allo sviluppo di farmaci Biosimilari.

Si tratta, come ha spiegato lo stesso Giacca, di farmaci ottenuti con le biotecnologie non più coperti da brevetto e che possono quindi essere prodotti come generici. Gli esempi vanno dall'insulina, per la cura del diabete, all'interferone, per le malattie di origine virale. La stima è che nel 2020 il mercato dei Biosimilari raggiungerà a livello globale i 35 miliardi di dollari.

In quest'ottica le prospettive offerte dal nuovo laboratorio sono improntate ad una visione che comprende la certificazione a livello internazionale dei prodotti delle aziende farmaceutiche e la messa in atto una di pre-produzione che renderà la struttura di Trieste un hub capace di attrarre investimenti nell'ambito del settore.

Un risultato conseguito, come ha ricordato la presidente, con l'apporto fondamentale della Regione, grazie ad uno stanziamento di 3 milioni di euro in tre anni, a cui si somma un milione dello stesso Icgeb.

"Ritengo importante - ha sottolineato la presidente - che questo laboratorio, unico in Italia e unico (in quanto non di proprietà di una casa farmaceutica) anche in Europa, sia nella nostra regione".

Serracchiani ha poi ricordato la strategia della Regione in questi anni finalizzata allo sviluppo della ricerca e dell'innovazione, messa in atto anche attraverso accordi con i Ministeri degli Affari esteri e dell'Istruzione e della ricerca, che consentono all'Amministrazione di entrare direttamente in queste dinamiche, "si tratta - ha detto Serracchiani - di un esercizio molto importante della nostra autonomia".

In piena sintonia sul collegamento tra ricerca e impresa l'assessore Panariti, la quale ha rilevato anche un fine sociale del progetto sui farmaci Biosimilari non più coperti da brevetto, che "permetterà di dare risposte a quei paesi in cui le possibilità di cura sono più difficili a causa dei costi".

Da parte sua il direttore Giacca ha parlato del Friuli Venezia Giulia come di una Regione che, a differenza di quanto accade in molte altre parti del Paese, ha saputo in questi anni collegare alla ricerca lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Nel dettaglio l'investimento stimato per la realizzazione di un Laboratorio certificato per i biosimilari è di 4 milioni di euro in tre anni, di cui 1 è già pianificato nel budget dell'Icgeb. Il costo comprende la ristrutturazione degli spazi e dei processi secondo la normativa, l'acquisto di attrezzature indispensabili ad ottenere la certificazione, l'acquisizione di know-how specializzato, la formazione avanzata per il personale dedicato e l'attività di promozione finalizzata all'insediamento di iniziative industriali in regione.

"In un territorio come il nostro - ha concluso l'assessore Panariti - dove c'è già una significativa presenza di realtà che si dedicano al biomedicale, un laboratorio di questo tipo è in grado di diventare un attrattore per posti di lavoro di qualità all'interno di una rete connessa agli altri centri di ricerca internazionali". ARC/GG/PPD

 
a margine della presentazione di un laboratorio per lo sviluppo di farmaci biosimilari, rilasciate a Trieste il 20 dicembre 2017
a margine della presentazione di un laboratorio per lo sviluppo di farmaci biosimilari, rilasciate a Trieste il 20 dicembre 2017
a margine della presentazione di un laboratorio per lo sviluppo di farmaci biosimilari, rilasciate a Trieste il 20 dicembre 2017