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19.12.2017 15:13

Ambiente: Manzano, esiti tranquillizzanti da indagine Arpa su diossine

Trieste, 19 dicembre - L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, Arpa, rende noto d'aver consegnato al Comune di Manzano gli esiti di una nuova indagine sui flussi delle deposizioni di microinquinanti organici persistenti (diossine e PCB) in alcune zone del territorio comunale interessate dalla presenza dell'inceneritore della società Green Style srl. Le conclusioni sono tranquillizzanti e confermano quanto già rilevato nel 2016 e cioè la sostenibilità dal punto di vista ambientale dell'inceneritore.


L'indagine, fa sapere Arpa, è stata realizzata nell'estate di quest'anno allo scopo di verificare i risultati ottenuti nel 2016, quando era stata effettuata una prima valutazione, ma in condizioni meteo-climatiche piuttosto anomale per la stagione. Nel 2016 le ricadute al suolo erano risultate inferiori al più cautelativo dei valori guida stabiliti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la deposizione media mensile.

Nel 2017 Arpa, in accordo con il Comune di Manzano, ha ritenuto di modificare leggermente i punti di analisi sulla base dei risultati di uno studio modellistico. I rilievi sono stati effettuati pertanto in via dell'Albero, nel sito "sensibile" della scuola materna di San Lorenzo e nell'area verde esterna al Municipio di Manzano.

L'indagine è stata inoltre integrata con prelievi di campioni d'erba provenienti da terreni situati in aree non distanti dalla zona industriale di Manzano, soggette o meno al fall-out del termovalorizzatore, precisamente presso la scuola materna di San Lorenzo, presso l'abbazia di Rosazzo e in una zona verde in comune di San Giovanni al Natisone, non interessata dalle ricadute dell'inceneritore ma comunque soggetta ad altre potenziali fonti di inquinamento.

Anche nel 2017 i risultati ottenuti evidenziano che nelle tre postazioni i flussi di deposizione di diossine e PCB sono estremamente bassi ed inferiori allo standard più cautelativo indicato dall'OMS. Questi risultati confermano l'ipotesi avanzata nel 2016, ossia che la presenza del termovalorizzatore nel distretto industriale di Manzano non ha, per quanto ricercato, un impatto significativo sull'ambiente circostante.

L'indagine effettuata sui campioni di erba ha riservato invece una sorpresa, poiché i contaminanti sono risultati maggiori (anche se di poco) nei siti più lontani rispetto all'area di influenza dell'inceneritore. Tuttavia, in termini di tossicità equivalente, i valori rilevati sono contenuti. Ciò indica verosimilmente che l'intera area indagata sia oggetto di una blanda contaminazione di tipo diffuso, piuttosto che ad una contaminazione ascrivibile ad una puntuale e ben identificata sorgente emissiva come l'inceneritore.

ARC/ARPA/Com