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11.01.2018 19:49

Ricerca: 90 milioni per la stabilizzazione dei precari negli Irccs

Aviano, 11 gennaio - A regime saranno 90 i milioni che lo Stato utilizzerà per venire incontro alle richieste di stabilizzazione dei ricercatori che lavorano negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) in Italia.

Lo ha assicurato Giovanni Leonardi, direttore generale della sezione Ricerca e Innovazione del ministero della Salute, incontrando quest'oggi ad Aviano i ricercatori precari che lavorano al Centro di riferimento oncologico pordenonese e al Burlo Garofolo di Trieste. A loro sono stati illustrati i recenti provvedimenti ministeriali che riguardano il personale che opera nei vari istituti italiani, a seguito dell'approvazione, in commissione Bilancio della Camera prima e in Finanziaria poi di un apposito provvedimento. All'incontro erano presenti anche l'assessore regionale alla Salute, il direttore generale del Cro di Aviano Mario Tubertini nonché il direttore scientifico della struttura Paolo De Paoli.

In particolare, facendo riferimento ai dettagli del provvedimento, Leonardi ha evidenziato come quello compiuto al Cro sia il primo di una serie di incontri che il ministero della Sanità ha intenzione di compiere con gli Irccs sia per illustrare il provvedimento ma anche e soprattutto per cogliere una serie di feedback che possano essere utili per limare la norma. Quest'ultima - come spiegato - si rifà alla carta europea dei ricercatori, in cui si riconosce, tra l'altro, il loro ruolo giuridico nonché le caratteristiche del tipo di lavoro. L'operazione di stabilizzazione - come illustrato dal rappresentante del ministero - verrà garantita con una copertura finanziaria di 90 milioni di euro, ovvero il doppio rispetto ai 47 richiesti inizialmente, ad integrazione dei fondi destinati alla ricerca.

Leonardi ha infine delineato il percorso che il ministero intende portare avanti sin da subito; quest'ultimo prevede la stipula degli atti di indirizzo, incontri con gli altri Irccs e le direzioni strategiche, la definizione del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli attuali precari, l'emanazione del decreto ministeriale a cui fa seguito il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, l'inquadramento del personale in servizio e i relativi atti aziendali. Al termine di questo iter, la norma potrà entrare a regime.

Come evidenziato dall'assessore alla Salute, la Regione, su questo tema ha da sempre tenuto alta la sua attenzione sollecitando a più riprese l'intervento del Governo - attraverso specifiche lettere ai ministri Lorenzin e Madia - per sollecitare l'avvio del percorso con il quale dare delle risposte al problema. Quindi è stata espressa soddisfazione per l'approvazione in commissione Bilancio della Camera, e successivamente in finanziaria, dell'emendamento con il quale si gettano basi giuridiche solide per giungere alla stabilizzazione dei precari che operano all'interno degli istituti di ricovero e cura.

Inoltre è stato ricordato che la Regione ha già avviato all'interno delle Aziende sanitarie, un percorso per la stabilizzazione del personale impegnato nella ricerca e di quello a supporto, in possesso dei requisiti previsti dalla legge Madia. L'amministrazione ha quindi definito gli strumenti per procedere in questa direzione e a breve inizieranno gli incontri con le organizzazioni sindacali per definire l'attuazione della norma nazionale. ARC/AL/ep