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27.10.2014 17:22

RICERCA: PANARITI, CONSIDERARE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO MODIFICATO DALLA CRISI

Udine, 27 ott - "È fondamentale evitare la sovrapposizione degli strumenti e dei progetti di ricerca, rafforzare la rete degli enti d'eccellenza, intensificare i rapporti a livello internazionale e promuovere la collaborazione tra i parchi scientifici e tecnologici del Friuli Venezia Giulia in considerazione delle esigenze provenienti dal territorio, che la crisi ha profondamente cambiato".

Lo ha affermato l'assessore regionale alla Ricerca del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti, oggi a Udine al convegno "Verso una strategia regionale della ricerca", nell'ambito del quale sono stati presentati i risultati del "Libro bianco della ricerca e dell'innovazione regionale".

L'incontro, al quale hanno partecipato numerosi ricercatori, ha offerto diversi spunti di riflessione a chi si occupa della definizione degli interventi nel settore della ricerca e dell'innovazione. La strategia che il Friuli Venezia Giulia, dopo il confronto attraverso l'istituzione degli specifici Tavoli, si darà in tale ambito "dovrà comunque basarsi su un cambio di mentalità - ha ricordato l'assessore Panariti - finalizzato a migliorare la situazione".

Allo scopo della valorizzazione e di un maggior coordinamento tra i parchi tecnologici e gli enti di ricerca del FVG, è già stato stipulato un accordo con i competenti ministeri, ha ricordato l'esponente dell'Esecutivo regionale. I relatori hanno evidenziato un'eccessiva diversificazione (per finalità e tipologia) degli enti di ricerca in regione che sarebbero quindi caratterizzati da una non sufficiente specializzazione e poca clientela straniera.

Diffusa sarebbe la presenza dei progetti di ricerca di piccole dimensioni e l'assenza dei giovani ricercatori (fino ai 30 anni) negli enti di tipo pubblico. Nella nostra regione sono attivi oltre 8.000 ricercatori, dei quali meno della metà ha un contratto a tempo indeterminato; richiesta sarebbe anche una maggiore parità di genere.

La filiera della ricerca in FVG, è stato sottolineato, ha bisogno di una "governance" unitaria, che le permetta di rafforzarsi, sviluppare progetti trasversali e quindi competere su mercati mondiali. Molto sentita è tra gli addetti ai lavori anche la questione della stabilizzazione del personale di ricerca precario, così come la formazione continua e un programma di rientro per i ricercatori all'estero, sui quali poter investire.

I risultati del lavoro di ricerca sono stati presentati da Francesca Visintin (Università di Udine), Domenico De Stefano (Università di Venezia e Trieste), Marco Cantalupi, Adriano Coslovich (entrambi Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione FVG), Ruggero Cortellino (Direttore centrale Ricerca) e Domenico Tranquilli (dell'ex Agenzia regionale del Lavoro).

ARC/MCH