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20.02.2018 14:53

Salute: con riforma sanità dimissioni protette e continuità cure



Trieste, 20 feb - Affiancare i pazienti e i loro familiari nel momento delicato delle dimissioni dall'ospedale, dopo una fase acuta, individuando un percorso che garantisca la prosecuzione delle cure e il recupero dell'autonomia. E' uno dei pilastri della riforma sanitaria in Friuli Venezia Giulia che, grazie all'integrazione tra ospedale e servizi sul territorio (aziende, distretti, medici di medicina generale) consente di attivare procedure di 'dimissioni protette', ovvero il passaggio organizzato da un percorso di cura a un altro, sempre di qualità, per garantire continuità dell'assistenza dopo il ricovero ospedaliero. Un percorso che si applica in particolare ai pazienti più fragili, prevalentemente anziani, affetti da più patologie croniche, talvolta da limitazioni funzionali e disabilità, che spesso passa da un periodo di degenza in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa).

Si tratta di strutture residenziali destinate a fornire assistenza continuativa ad elevato contenuto sanitario e a prevalente indirizzo riabilitativo, di cui l'Amministrazione regionale ha progressivamente sviluppato l'offerta.

Ne è un esempio l'Rsa attiva con 38 posti letto da tre anni nel comprensorio del Sanatorio triestino, storica casa di cura fondata 120 anni fa e accreditata al Servizio sanitario regionale dal 1981.

Secondo la presidente della Regione - che oggi, accolta dalla presidente Bruna Giamperlati Catalani e dall'ad Salvatore Guarneri ha visitato la struttura, incontrando molti professionisti che vi lavorano - con l'aumento delle malattie croniche va ancora rafforzata la presenza di posti letto in Rsa.

Quando infatti dopo un ricovero ospedaliero il rientro al proprio domicilio non è subito possibile, la presenza sul territorio di strutture intermedie come le Rsa diventa fondamentale per non lasciare soli i pazienti e aiutare le famiglie.

Nel corso della visita è stata quindi rimarcata la forte collaborazione tra pubblico e privato che, come appunto nel caso delle Rsa ma anche per diverse specialità mediche e attività chirurgiche, consente sinergie, scambio di esperienze e competenze per accrescere complessivamente la qualità della sanità in Friuli Venezia Giulia.

Dunque una sanità che non si divide tra pubblico e privato ma che si misura sempre ed esclusivamente sulla qualità delle prestazioni. In un contesto in cui il privato accreditato fa parte del sistema sanitario regionale, in maniera concretamente integrata e sussidiaria.

Nell'occasione è stato ricordato che il Sanatorio triestino è anche il principale azionista di TermeFvg, la società regionale che ha iniziato a gestire le terme di Arta per poi occuparsi in prospettiva anche di quelle di Monfalcone, in un'ottica di rilancio dei due stabilimenti, puntando al wellness anche in collaborazione con PromoTurismoFvg. ARC/PPD/ep