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01.10.2017 13:21

Cultura: Serracchiani, Cappello ha riportato poesia nei nostri giorni

Udine, 1 ottobre - "Fragile e determinatissimo, Cappello ha saputo farci amare la poesia, una forma pura di arte ma anche uno strumento di resistenza, perché, come lui stesso ricordava spesso, la poesia insegna a sentire le cose senza appropriarcene".

La presidente della Regione Debora Serracchiani, nell'esprimere il profondo cordoglio del Friuli Venezia Giulia per la morte del poeta Pierluigi Cappello, uno dei maggiori poeti contemporanei, originario di Chiusaforte e spentosi nella casa di Cassacco, nei pressi di Udine, per una malattia che aveva aggravato irreparabilmente negli ultimi mesi le sue "giornate dettate da un corpo cocciuto, che impone orari scanditi, barriere costanti", ne ricorda lo spessore culturale e la profondissima sensibilità.

"Una persona straordinaria, oltre che un autore che ha saputo con estremo rigore coltivare una vocazione letteraria, i cui risultati ci hanno resi orgogliosi in Italia e nel mondo", aggiunge Serracchiani.

Lo stesso Cappello, in un'intervista resa sul Corriere della Sera a un altro friulano di talento, Gianluigi Colin, asseriva: "Di poeti forse ne nascono cinque in un secolo" e ricordava l'urlo di Moravia, un lamento senza possibilità di pacificazione, alla morte di Pasolini. "E' morto un poeta, è morto un poeta!".

"E' questo il sentimento che si prova quando muore una persona come Pierluigi Cappello: quella perdita irreparabile di una voce preziosa, un testimone veggente che era tra di noi e che ora potremo ritrovare leggendo e rileggendo i suoi bellissimi versi", afferma Gianni Torrenti, assessore regionale alla Cultura.

In occasione dell'applicazione della legge Bacchelli, l'assegno straordinario vitalizio che giunse nel 2014 dopo un lungo percorso di richiesta supportato anche dal Consiglio regionale e da parlamentari del Friuli Venezia Giulia, Torrenti sottolineò come si trattasse di un giusto riconoscimento dello Stato ai meriti di un "uomo che con la sua arte molto ha donato alla nostra regione e che ha saputo nella più apparentemente tenue delle arti, la poesia, continuare una tradizione saldamente radicata nella nostra regione, esprimendo uno degli aspetti migliori della civiltà".

E' invece con un richiamo alla raccolta pubblicata nel 2010, che valse al poeta il premio Viareggio-Repaci, che il vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello, sottolinea come "nella poesia di Cappello, oltre che una delle forme più alte di espressione artistica, avremo sempre modo di avere comprensione e visione del nostro tempo, fino a soffermarci sul messaggio di impegno civile libero e forte che ci rimanda il suo 'Mandate a dire all'imperatore'". ARC/EP