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08.02.2018 18:25

Informazione: legge regionale difende qualità giornalismo

Trieste, 8 febbraio - Difendendo la qualità del giornalismo si difende il lettore; giornalisti che abbiano una condizione stabile e che siano professionalmente capaci possono garantire una comunicazione e un'informazione corrette.

È lo spirito che ha animato la stesura delle norme per il sostegno e la valorizzazione del sistema informativo del Friuli Venezia Giulia, così come evidenziato dalla Regione, rappresentata dall'assessore alla Cultura, al convegno "Trieste e la rivoluzione digitale nell'informazione", organizzato dalla Commissione diocesana di Trieste per le Comunicazioni sociali insieme a Ordine dei giornalisti e Assostampa del Fvg.

La legge sul sistema informativo, recentemente approvata dall'Assemblea regionale, interviene in un contesto generale in cui la rivoluzione digitale, è stato riconosciuto nel convegno, ha colto sostanzialmente impreparato lo scenario tradizionale dei media e del loro pubblico.

Le vendite dei giornali flettono mentre è raddoppiato in un solo anno il numero delle persone che s'informano direttamente sullo smartphone; di pari passo cresce sempre di più l'impatto dei social. Una delle conseguenze, come ha osservato il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, è che "il consumo del web sta creando polarizzazione e radicalizzazione, cosicché per molti gruppi non conta se ciò che viene scritto è vero o falso, ma conta che confermi le proprie credenze. Tutto questo stimola le fake news e la dittatura degli algoritmi".

"Le fake news che una volta rimanevano circoscritte - ha rilevato il presidente di Assostampa Fvg, Carlo Muscatello - ora con il web fanno il giro del pianeta. Siamo bombardati di informazione e paradossalmente c'è ancora di più bisogno di chi proponga un palinsesto di notizie. Ecco perché i giornalisti servono più di prima, devono essere più bravi di prima e avere la schiena più dritta di prima".

Ordine e Assostampa hanno espresso grande apprezzamento per la legge regionale sul sistema informativo, nella cui genesi hanno avuto parte attiva. Si tratta, secondo Degano, di "un esempio virtuoso a livello nazionale".

Da parte della Regione è stato evidenziato che la presenza di giornalisti in pianta stabile nelle Pubbliche amministrazioni del Friuli Venezia Giulia garantisce un'offerta informativa credibile e che, al tempo stesso, il nuovo assetto delle Unioni territoriali intercomunali permette agli Enti locali di disporre di una massa critica adeguata per disporre di risorse umane professionali anche nel settore dell'informazione.

La norma, è stato precisato, premia tra le imprese dell'informazione privata quelle che rispondono a determinati standard minimi di strutturazione e prevede contributi che sono cumulabili per categorie già beneficiarie di incentivi, come giovani e madri. I benefici di legge sono validi anche per le emittenti comunitarie e diocesane.

Il convegno, moderato da Giuliana Stecchina, presidente della Commissione diocesana per le Comunicazioni sociali, e articolato in una ventina di relazioni dei principali rappresentanti dei media triestini, è stato definito dall'arcivescovo Giampaolo Crepaldi una sorta di Stati generali dell'informazione di Trieste.

Il presule ha auspicato che l'evento triestino possa diventare un appuntamento fisso, l'occasione per fermarsi e ragionare su ciò che sta accadendo all'informazione, "uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo", prestando particolare attenzione ai nuovi paradigmi concettuali e ai nuovi linguaggi delle giovani generazioni. Perché, come ha ricordato monsignor Crepaldi, "c'è l'informazione buona, che contribuisce allo sviluppo, e quella cattiva, che lo deforma o lo blocca". ARC/PPH/fc