Trieste, 10 ago - "Non può essere accettabile assimilare la
presenza di roulotte e camper all'interno dei campeggi ad
interventi di nuova costruzione, da assoggettare ad
autorizzazioni urbanistiche ed edilizie. Se effettivamente il
decreto del "Fare" equipara camper e roulotte a vere e proprie
abitazioni, la norma va prontamente corretta in quanto gli
effetti sull'economia turistica, anche del Friuli Venezia Giulia,
sarebbero molto negativi".
A sostenerlo è la presidente della Regione, Debora Serracchiani,
in riferimento ad un passaggio del decreto che, equiparando la
collocazione delle roulotte, dei camper e delle case mobili nei
campeggi agli interventi di nuova costruzione, renderebbe
necessari complessi adempimenti urbanistici e autorizzazioni
edilizie.
"Voglio credere - spiega Serracchiani - che questa norma sia
dovuta non a intenzionalità ma a superficialità e alla fretta;
credo che si sia andati ben oltre le intenzioni del legislatore e
che si tratti, di fatto, di un errore. Intendo comunque attivarmi
nei confronti del Governo e dei parlamentari del Friuli Venezia
Giulia perché si ponga rimedio".
"Non è solo una complicazione burocratica" - aggiunge la
presidente - "è anche un'assurdità che, dovesse permanere,
rischia di danneggiare seriamente il settore, soprattutto in
Friuli Venezia Giulia, inducendo i turisti, italiani e stranieri,
ad abbandonare i nostri villaggi e a spostare i loro camper e le
loro roulotte nei campeggi di Slovenia, Croazia, Austria.
Esattamente come è avvenuto con l'aumento della tassa di
stazionamento per le imbarcazioni da diporto".
Inoltre questa norma, per Serracchiani "non è equa, in quanto
pone sullo stesso piano famiglie che, per reddito, possono
permettersi la seconda o magari la terza casa, al mare o in
montagna, ad altre che al massimo possono concedersi una vacanza
in una roulotte, magari usata".
In Friuli Venezia Giulia tra campeggi e villaggi turistici sono
35 le strutture che accolgono turisti che alloggiano in roulotte
e camper, oltre che in tende. Lo scorso anno, il 2012, esse hanno
registrato complessivamente 223.800 arrivi e 1.883.000 presenze,
tra turisti italiani e stranieri. E se campeggi e villaggi pesano
per il 10 per cento degli arrivi totali, rappresentano ben il
20,5 per cento del totale delle presenze. A dimostrazione di
soggiorni che, in queste strutture, sono mediamente più lunghi
rispetto alle permanenze in alberghi e hotel. Un dato che da solo
lascia intravedere le possibili ripercussioni legate ad un
mancato ripensamento.
ARC/PPD