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22.11.2017 16:10

Migranti: Torrenti, ok Viminale trasferimenti da galleria Bombi

Pordenone, 22 novembre - "Immediato trasferimento delle persone che occupano galleria Bombi e, al contempo, dirottamento di eventuali nuovi arrivi in altre regioni d'Italia". Sono stati questi due degli argomenti affrontati dall'assessore alla Solidarietà del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, nel corso di un lungo ed approfondito incontro al Viminale con il capodipartimento Immigrazione e diritti civili del ministero degli Interni, Gerarda Pantalone, e, successivamente, anche alla presenza del capo di Gabinetto del ministro, Mario Morcone. A darne notizia è stato lo stesso Torrenti durante il question time in Aula a Trieste, rispondendo ad una richiesta avanzata sul tema dalla consigliere Silvana Cremaschi (Pd).

L'assessore regionale ha spiegato come, in occasione dell'incontro a Roma, "è stato innanzitutto programmato un percorso di immediato trasferimento delle persone che, in situazione di degrado, occupano la galleria Bombi. Oltre a ciò si è voluto anche capire quali siano le ragioni dei nuovi arrivi a Gorizia in queste settimane, presenze di persone straniere che non provengono dal confine orientale ma da altre zone d'Italia e già da tempo soggiornanti in Europa. In tale direzione si orienterà il lavoro del nuovo prefetto di Gorizia. Il dipartimento ministeriale si è impegnato a spostare rapidamente gli eventuali nuovi prossimi arrivi in altre regioni italiane". Dal vertice è inoltre emerso che vi sia una crescita dei Comuni in regione (ad oggi 102) coinvolti nell'accoglienza. "Dall'altra parte - ha aggiunto Torrenti - c'è un forte disequilibrio interno alle prefetture del Friuli Venezia Giulia, situazione che sarà oggetto di un incontro la prossima settimana". L'assessore ha inoltre messo in evidenza il fatto che "la città di Gorizia sta rispondendo da tempo all'accoglienza di un numero eccessivo di migranti, situazione a fronte della quale è necessario ripristinare numeri accettabili".

Inoltre, per Torrenti risulta essere indispensabile la presenza di un centro di prima accoglienza, in modo particolare se dovessero riprendere arrivi dal confine sloveno.

"A tal proposito - ha concluso - c'è quello di San Giuseppe che non deve essere una struttura di accoglienza permanente quanto, piuttosto, un luogo per un decoroso primo ricovero in caso di necessità come quelle createsi nella galleria Bombi". ARC/AL/fc