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30.05.2015 16:28

AGRICOLTURA: SHAURLI, IL VINO È UN'ESPRESSIONE DELLE POTENZIALITÀ DEL TERRITORIO

Gradisca d'Isonzo, 30 mag - Il mondo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia ha saputo intuire già negli Anni Sessanta il cammino corretto che avrebbe dovuto percorrere per crescere, e farsi conoscere e apprezzare dai degustatori di tutto il mondo, perseguendo la qualità e ottenendo nel contempo la valorizzazione del territorio.

Dall'intuizione dei viticoltori che idearono il Premio Noè e che hanno saputo rilanciare la civiltà enoica del Friuli Venezia Giulia l'esempio, anche per i giovani tecnici e viticoltori, che deve indurre a proseguire con successo lungo la stessa strada. Questo in sintesi il contenuto dell'intervento dell'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli rivolto al pubblico e agli studenti in enologia dell'Istituto tecnico agrario ISIS Brignoli, presenti in sala, alla cerimonia per la consegna del 50° Premio Noè, svoltasi nel Nuovo Teatro Comunale di Gradisca.

Gli studenti dell'ISIS di Gradisca, stimolati dal Premio Noè, stanno realizzando uno spumante con le uve dell'area. Gradisca, come ha voluto sottolineare nel suo intervento l'assessore regionale "è e deve continuare a essere la sede di questo evento". Il Premio Noè è stato dedicato dai suoi fondatori al Patriarca che, si dice, salvò la vite per simboleggiare il compito che, all'epoca, era il 1965, alcuni dei precursori del vigneto regionale si diedero per traghettare la viticoltura verso lo sviluppo ideando questa manifestazione mentre, nel contempo, implementavano nelle proprie aziende l'innovazione.

Il Premio Noè intende essere tutt'oggi un'occasione utile per stimolare nuove iniziative, a vantaggio del settore primario, e mira soprattutto a invogliare i giovani a impegnarsi nella vitivinicoltura. In un territorio affascinante e vocato alla lavorazione della vite e alla produzione del vino. In un territorio che, come ha aggiunto Shaurli, rappresenta l'elemento vincente per la promozione della nostra realtà.

Perché è anche attraverso i vini di pregio, ha aggiunto, che è possibile valorizzare l'area nella quale essi sono prodotti: è possibile farla conoscere e apprezzare dai turisti del terzo millennio. I degustatori e i turisti, oggi, come ha ricordato l'assessore regionale, vanno infatti alla ricerca di tutto quello che il vigneto Friuli Venezia Giulia è in grado di proporre.

L'agricoltura, nel contesto del quale la vitivinicoltura rappresenta un segmento importante, al momento è caratterizzata da segnali positivi, che sono stati rivelati nei giorni scorsi dai dati statistici e che l'assessore Shaurli ha citato. Rappresentano una tendenza alla crescita, che come ha rilevato l'assessore, consente di individuare nell'agricoltura un settore sul quale oggi occorre puntare.

Un settore, ha concluso, che costituisce il biglietto da visita adatto per rappresentare il Friuli Venezia Giulia anche nella vetrina globale dell'EXPO Milano 2015.

Nel corso della cerimonia del 50° Premio Noè, condotta da Stefano Cosma, dopo gli interventi del sindaco di Gradisca Linda Tomasinsig e del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, mentre gli studenti del Brignoli hanno presentato l'esito del loro lavoro di ricerca e di produzione, sono stati premiati esponenti delle aziende vitivinicole dell'area, della comunicazione, dell'arte cinematografica.

A ricevere il riconoscimento più ambito è stato Piero Pittaro che nel ripercorrere l'evoluzione della viticoltura regionale ha ricordato che negli Anni Sessanta era caratterizzata dalla produzione di 300.000 bottiglie, ed era seguita da 12 enologi. Oggi la produzione del vino in Friuli Venezia Giulia, circa il 2,5 per cento di quella nazionale, tocca gli 8 milioni di bottiglie, grazie all'impegno di 400 tra enologi e tecnici del vino.

Il Premio Noè è andato anche all'Azienda Venica & Venica di Dolegna del Collio e alla trasmissione radiofonica La vita nei campi, di Radio Uno Rai.

ARC/CM