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24.05.2015 19:13

24 MAGGIO: SERRACCHIANI, IL GRAZIE DELLA REGIONE FVG A SERGIO MATTARELLA

Monte San Michele, 24 mag - "Su queste cime Italiani e Ungheresi combattendo da prodi si affratellarono nella morte", recita il Cippo posto su Cima 3 del Monte San Michele, dove oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e dai vertici delle Forze Armate, nonché dagli ambasciatori a Roma di Ungheria, Austria, Slovenia e Croazia, ha deposto un cuscino di fiori a ricordo di tutti i Caduti, scomparsi nella carneficina della Grande Guerra, scomparsi nel 1915 e nel 1916 nelle sei battaglie per la conquista di questa cima (uno dei caposaldi della difesa austroungarica di Gorizia), dove solo le truppe italiane lasciarono sul campo oltre centoundicimila tra morti, dispersi e feriti.

Un Monte San Michele che Giuseppe Ungaretti, soldato sul Carso della Grande Guerra, ha ricordato con i versi "La morte si scorda vivendo" (tratti da una delle più celebri poesie, "Sono una creatura") e che può essere ritenuto uno dei luoghi simbolo del primo conflitto mondiale, "un luogo sacro per i tanti Caduti che oggi cerchiamo di ricordare al meglio, soprattutto non dimenticandoli", ha dichiarato la presidente Serracchiani.

"Ringrazio, a nome di tutto il Friuli Venezia Giulia, il Presidente Mattarella per la sua sensibilità nell'aver voluto essere qui oggi", ha sottolineato la presidente, "occasione - ha detto, evidenziando come le genti di questi territori vestivano divise diverse, combattevano con due eserciti diversi - per superare divisioni e omissioni, l'oblio di un mancato ricordo. Noi italiani di queste aree eravamo su tutti e due i fronti e nel tempo questa pagina triste è stata un po' dimenticata: ma oggi, come più volte ha ricordato lo stesso Capo dello Stato, ricordiamo tutti i Caduti".

"A cento anni dalla Grande Guerra, lo scenario di riferimento non può che essere l'Unione Europea, che ritengo sia il contesto migliore per ricordare come proprio l'Unione Europea sia sempre stato un contenitore di pace", ha infine affermato Serracchiani, presente alla cerimonia assieme alla Giunta regionale e al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop.

"Come era diversa, alla prova dei fatti, quella vita di guerra dal sogno luminoso di gloria, dalla retorica perentoria, dal mito della vittoria, vagheggiati da intellettuali e poeti nei mesi precedenti all'entrata in guerra! Non vi era bellezza tra le trincee, solo orrori, atrocità e devastazioni", ha rimarcato nel suo intervento il Presidente Mattarella.

Era "un universo fatto di fango, di sofferenze, di stenti e di morte", in cui "migliaia e migliaia di soldati, dell'una e dell'altra parte, sopportarono prove incredibili, compirono atti di grande valore e di coraggio e gesti di toccante solidarietà. Siamo qui per rendere loro onore".

"La logica crudele della guerra non riuscì a piegare il senso di fratellanza, amicizia e umanità. L'odio per il nemico non prevalse sulla pietà", ha ancora detto Mattarella, che ha anche voluto ricordare nel suo discorso "le sofferenze delle popolazioni del Friuli e di parte del Veneto durante l'occupazione dopo Caporetto" e come c'era anche "l'altra guerra, quella della minoranza italiana dell'Impero Austro-ungarico: centomila trentini e giuliani spediti a combattere contro i russi nelle lontane terre di Galizia".

"Il ricordo di tanto sacrificio non deve sbiadire. Le atroci sofferenze, inflitte e ricevute, non devono essere rimosse. Il conflitto 1914-1918 fu una tragedia immane che poteva essere evitata. La guerra, ogni guerra, porta sempre con sé sofferenza, distruzione e morte".

"I Caduti, di ogni nazione e di ogni tempo, ci chiedono di agire, con le armi della politica e del negoziato, perché in ogni parte del mondo si affermi la pace. Si tratta del modo più alto per onorare, autenticamente commossi, il tanto sangue versato su queste pendici martoriate. È questo il monito, severo e accorato, che tutti avvertiamo, qui, sul San Michele" ha concluso il Presidente della Repubblica.

ARC/RM

 
alle celebrazioni del Centenario dell'entrata dell'Italia nella Grande Guerra, rilasciate sul Monte San Michele (GO) il 24 maggio 2015