Trieste, 11 apr - Per fare il punto sulle nuove norme nazionali
relative al demanio marittimo che garantiscono la proroga delle
concessioni turistico-ricreative fino al 31 dicembre 2033, la
Regione Friuli Venezia Giulia, rappresentata dall'assessore a
Finanze e Patrimonio, ha promosso oggi a Trieste un confronto con
le Amministrazioni comunali rivierasche.
Un'occasione di ascolto, riflessione e approfondimento, è stato
detto, per confrontarsi di persona sulla riforma prevista nella
legge nazionale di stabilità e in vigore dal 1 gennaio.
La Regione ha evidenziato l'importanza del demanio marittimo come
volano per l'economia da valorizzare costantemente grazie anche
al dialogo con tutti i soggetti interessati, ovvero
amministratori, operatori economici e Capitanerie di porto.
Le concessioni turistico-ricreative in Friuli Venezia Giulia sono
206, 107 delle quali nell'area triestina, e includono anche i
grandi arenili di Grado e Lignano, affidati a privati o al
consorzio pubblico-privato. In base alla riforma nazionale
anticipata della legge di stabilità, condizione per ottenere la
proroga fino a tutto il 2033, è che la concessione
turistico-balneare sia vigente al 31 dicembre 2009 o all'entrata
in vigore del decreto legge 194/2009, oppure sia stata rilasciata
dopo il 31 dicembre 2009 ma con procedura attivata in precedenza.
Per quanto riguarda invece le aree concedibili ma attualmente
prive di concessione, la Regione ha chiarito che in Friuli
Venezia Giulia non occorrerà attendere la fine del percorso
nazionale di revisione del sistema delle concessioni demaniali
marittime, il cui cronoprogramma in quattro fasi è fissato nella
stessa finanziaria di fine anno. Ciò in quanto le leggi regionali
di settore del 2006 e del 2017 hanno già allineato il Friuli
Venezia Giulia alle normative europee di riferimento.
Il primo decreto ministeriale, chiamato a indicare le linee
generali della revisione del sistema di concessioni, è atteso a
breve, entro la fine di aprile. Tuttavia, per definire una linea
comune sulla gestione delle proroghe, le Regioni a fine gennaio
scorso hanno convenuto sull'opportunità di verificare i requisiti
oggettivi e soggettivi dei concessionari e di richiedere una
descrizione degli investimenti che sono stati fatti e che si
intendono operare. Una risposta, quest'ultima, giudicata doverosa
dalla Regione vista anche l'apertura di credito e la fiducia del
governo nei confronti delle imprese turistico-ricreative dei
litorali Fvg.
ARC/PPH/fc
Il confronto sui temi del demanio marittimo alla Sala Predonzani del Palazzo della Regione a Trieste
Foto ARC