Notizie dalla Giunta


22.11.2014 14:58

NAPOLITANO ALL'UNIONE DEGLI ISTRIANI: PRESERVARE IL RICORDO DEL DOLOROSO PASSATO

Trieste, 22 nov - Le celebrazioni per il sessantesimo anniversario della costituzione dell'Unione degli Istriani siano "occasione per rinnovare la memoria di uno dei periodi più bui della nostra storia, nonché momento di riflessione sui traguardi raggiunti dal nostro Paese nel superamento di un tragico passato che ha lasciato aperte, per lungo tempo, ferite profonde".

Queste parole, inviate dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio, sono state uno dei momenti più alti dei lavori del convegno nazionale "Il confine orientale dal Memorandum di Londra all'allargamento dell'Unione Europea: pensieri, azioni ed omissioni nella difesa degli interessi nazionali in Istria", che si è tenuto oggi a Trieste nel Palazzo della Regione, alla presenza della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.

"L'Unione degli Istriani - si legge nel messaggio - ha avuto un ruolo fondamentale, di cui la costituzione del Museo di Carattere nazionale di Padriciano è una delle più concrete testimonianze. Sono certo che l'Unione degli Istriani saprà continuare a fornire il suo importante contributo per preservare il ricordo di dolorose pagine del nostro passato e per costruire un futuro di sempre più stretta vicinanza e amicizia tra i Paesi della regione". Anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha fatto pervenire la sua "personale e istituzionale adesione a questa cerimonia commemorativa dal così alto valore civile e storico".

Dopo il saluto della presidente Serracchiani, il significato del convegno è stato illustrato dal presidente Massimiliano Lacota, il quale, dopo aver segnalato "la scarsa conoscenza della storia del movimento associativo giuliano-dalmata, decisamente complesso e variegato", ha rievocato il momento della costituzione dell'Unione degli Istriani che "provocò la prima grande frattura tra le due organizzazioni di rappresentanza che già esistevano, ovvero il CLN e la ANVGD, e ciò perché rappresentò un movimento nuovo, svincolato dall'egemonia della Democrazia Cristiana, cui invece erano soggetti gli altri due organismi".

Nonostante il marchio attribuito di "organizzazione reazionaria" del quale ancora oggi non è riuscita a liberarsi del tutto, il presidente Lacota ha sottolineato il "carattere sovrapartitico" dell'Unione degli Istriani che "in realtà venne fondata da elementi lontanissimi dalla Destra, ma una tale falsata connotazione venne brevettata per giustificare l'intransigenza dei suoi dirigenti verso una gestione del problema della 'Zona B' da parte dei diversi Governi italiani, allora giudicata inaccettabile e lesiva dei diritti dei profughi".

Sono quindi seguiti gli interventi programmati, che si sono snodati dall'esame del contesto politico in cui nacque l'Unione degli Istriani, all'analisi del Trattato di Osimo (e l'opposizione alla sua ratifica), passando attraverso gli anni della dissoluzione della Repubblica Jugoslava ("tra politica revisionista e riscatto della memoria"), per rivolgere quindi la sua attenzione ai nuovi rapporti con Slovenia e Croazia.

ARC/Com/RM