Il punto in IV Commissione con Zannier e Scoccimarro
Trieste, 2 lug - "Un'azione frutto di una macchina
organizzativa messa in piedi in poco tempo che ha mostrato un
livello di efficienza importante con i Comuni che hanno saputo
dare una risposta al di là delle più rosee previsioni".
Così il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo
Riccardi ha sintetizzato l'andamento degli interventi seguiti
all'alluvione che investì il Friuli Venezia Giulia alla fine
dell'ottobre 2018, che richiese la proclamazione dello stato di
emergenza regionale.
Il punto è stato fatto da Riccardi insieme agli assessori alle
Risorse agricole e forestali Stefano Zannier e all'assessore
all'Ambiente ed Energia Fabio Scoccimarro in audizione davanti
alla IV Commissione del Consiglio regionale.
"Tra quelle già concluse e quelle da convocare nelle prossime
settimane saranno gestite dalla Protezione civile ben 250
conferenze dei servizi - ha reso noto Riccardi -, il che
rappresenta uno sforzo la cui portata si può bene immaginare".
A disposizione della cabina di regia, guidata dal
vicegovernatore, che ha anche la delegata alla Protezione civile,
ci sono stanziamenti globali pari a 450 milioni, di cui 370
statali (168,6 per il 2019, 105,1 per il 2020, 96,1 per il 2021)
e 80 regionali, 4,6 milioni dei quali furono impegnati
immediatamente dopo la calamità.
Due le linee guida degli interventi: per quanto riguarda quelli
immediati e urgenti nei settori dell'edilizia pubblica compresa
la manutenzione e la sicurezza della manutenzione della rete
viaria e del dissesto idrogeologico dei territori colpiti, che
ammontano a 73,6 milioni, per il 12 per cento degli importi (224
interventi sui 472 totali) si parla di lavori conclusi o in
corso. Per gli interventi strutturali e infrastrutturali
finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e
idrogeologico nonché all'aumento del livello di resilienza delle
strutture e infrastrutture colpite si contano 121 interventi del
valore di 74,6 milioni da avviare entro l'anno. Per entrambe le
linee di azione il cronoprogramma prevede che entro il 12
settembre sia stata impiegata il 70 per cento della spesa
riconosciuta.
Sul versante delle Risorse forestali, l'assessore Zannier ha
confermato che su una superficie investita dal maltempo di 3700
ettari il volume a terra è stimato in 700mila metri cubi. A
valere sul Fondo emergenza forestale 330 sono le domande di aiuto
presentate, quasi 5 milioni di euro di aiuti richiesti, 4 milioni
valutati ammissibili e fin qui 2,3 milioni concessi. Gli ettari
al momento interessati dalle richieste di finanziamento sono
circa 2.200 (su 3.700), per una massa legnosa lorda da estrarre
di 450mila metri cubi. Per la parte finora scoperta di domande,
Zannier ha anticipato che si potrà dare risposta in sede di
assestamento di bilancio. L'aiuto è concesso in regime de
minimis.
Le operazioni di ripristino e rimboschimento si avvalgono invece
di 3,3 milioni di euro attinti alla misura 8.4 del Psr (Programma
di sviluppo rurale), mentre altri 5,5 milioni premiano interventi
di viabilità forestale.
Scoccimarro ha illustrato gli interventi legati alla direzione
Ambiente: sono 14 in tutto, distribuiti tra servizio geologico
(interventi di consolidamento e mitigazione del rischio) e
servizio difesa del suolo, per un importo globale di 22 milioni.
L'intervento più imponente sotto il profilo finanziario - per un
importo di 4 milioni - riguarda il torrente But ed è stato
suddiviso in due lotti, con 11 Comuni coinvolti.
In tutti gli interventi i lavori andranno avviati entro la fine
dell'anno, anche se Scoccimarro ha palesato il rischio che nel
ripristino all'isola di Porto Buso in area gradese vadano messi
in preventivo possibili rallentamenti dovuti all'interesse
archeologico della zona e ai doverosi adempimenti procedurali che
esso può richiedere.
ARC/PPH/ppd