Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Speciale AGRIEST 2009 - Intervista all'Assessore regionale, Claudio Violino: “Rafforzare le aziende e accrescerne la competitività”

Restituire dignità all’agricoltura: è il chiodo fisso dell’assessore alle risorse agricole, naturali e forestali del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino, insediatosi nel maggio scorso alla guida del settore primario che “contiene il patrimonio genetico della nostra gente”. In occasione di Agriest Violino stila un bilancio e prospetta le linee per il futuro, consapevole delle difficoltà ma. come ripete, “nella notte, meglio accendere un fiammifero che maledire le tenebre”.

Assessore, ha "ereditato" il Psr 2007-2013. Come lo giudica?

I 250 milioni di euro del PSR sono fondamentali con un’economia in sofferenza e crisi nel settore primario. L’obiettivo è spendere tutte le disponibilità destinandole alle imprese. Intendo rafforzare una maglia di aziende sul territorio, meglio se zootecniche, e accrescerne la competitività. Ho però perplessità per scelte passate che non condivido. Nei colloqui avuti in questi mesi, associazioni e privati hanno espresso critiche. Sarà mia premura correggere il tiro, per quanto possibile. Al mio insediamento ho ritenuto di non arrestare i lavori per non ritardare gli aiuti alle aziende (il Psr è già in ritardo), ma per il futuro dovrò fare alcune valutazioni: ci sono i margini per incidere.

A poche settimane dalle elezioni si è abbattuta la scure della direttiva nitrati. Cosa avete fatto?

Il Ministero ci ha imposto di adeguarci alle linee guida dell’Unione Europea. Ho costituito un’unità di crisi per elaborare un piano di sostegno agli imprenditori, con l’indirizzo di ridurre i vincoli per le aziende. Abbiamo redatto un piano articolato che contempla un ventaglio di azioni.

Cosa pensa delle fattorie didattiche? E’ un progetto interessante?

Sono interessanti tutti i progetti che consentono una differenziazione dell’attività agricola. La fattoria didattica è una finestra del mondo scolastico su quello rurale e offre un’u lteriore possibilità di reddito: dobbiamo prestare loro la massima attenzione.

Lei è un convinto assertore della “filiera corta”. Ci spiega i motivi?

Un rapporto diretto tra produttore e consumatore è determinante. La filiera corta, o la vendita a chilometri zero, propone qualità e sicurezza alimentare “trasmettendole” ai consumatori; garantisce inoltre un ritorno ai nostri produttori che quanto a etica del lavoro e professionalità non sono secondi a nessuno. Inoltre, si riduce il peso, a volte asfissiante, della filiera agricola.

Avanti tutta anche sui "farmer markets"?

Vale lo stesso principio. I mercatini di prodotti agricoli locali servono a tutti: chi consuma assapora i gusti della nostra terra, in un processo che non è solo legato all’alimentazione ma è anche identitario.

Le sinergie con "Udine e Gorizia Fiere SpA" quanto sono importanti?

Sono determinanti. Agriest è uno dei capisaldi per la promozione dell’agricoltura in Friuli Venezia Giulia, e ci fa entrare in contatto con la gente nel segno della massima trasparenza.

Quali iniziative intende prendere nel settore della pesca?

Il primo passo è il decollo del “Distretto della pesca dell’Alto Adriatico”, una macroregione con Veneto e Emilia Romagna per una politica comune di settore. Questa fase è propedeutica all’i stituzione di un soggetto transfrontaliero, con Slovenia e Croazia, per una gestione condivisa delle risorse e del patrimonio ittico. Creare un’area marina omogenea dal punto di vista economico, sociale e biologico costituirebbe una solida base per la crescita del comparto. E poi i pesci non conoscono i confini, e adottare paradigmi diversi tra Italia settentrionale, Slovenia e Croazia non ha senso.

(intervista tratta da "Agricoltura Friuli Venezia Giulia – Speciale Terra e Vita" – Agriest 2009)
Foto di Marco Pradella