lavori pubblici

Contributi per interventi nei centri minori

FAQ - Contributi per interventi nei centri minori (aggiornamento 17 aprile 2024)

Ai sensi dell'art. 4, comma 56 bis. 2, " il venir meno di condizioni che hanno determinato la posizione in graduatoria e il finanziamento dell'intervento, comporta l'archiviazione della domanda o la revoca del finanziamento qualora già concesso".
Pertanto, una variazione di punteggio è ammessa (e non porta all'archiviazione della domanda) fino all'approvazione della graduatoria, mentre successivamente all'emissione del decreto di concessione, il venir meno delle condizioni che hanno dato luogo all’attribuzione del punteggio della domanda e al suo finanziamento, comporta la revoca del contributo.

No, sono finanziabili ai sensi dell'art. 36 della L.R. 7/2000 "i progetti da realizzare successivamente alla presentazione della domanda" (salvo diversa disposizione di legge). L'avvenuto inizio dei lavori dà atto dell'avvio della realizzazione del progetto.
Sono tuttavia finanziabili i lavori per i quali sia stata avviata la gara ed effettuata l’a ggiudicazione, anche definitiva.

No, possono essere oggetto della richiesta gli interventi finalizzati alla riqualificazione dei centri minori, dei borghi rurali e delle piazze, in un'ottica di sviluppo dei valori ambientali, sociali, culturali e turistici, nonché di tutela della sicurezza e salute pubblica, in base all'art. 4, comma 55 della L.R. 2/2000, anche nel caso in cui all'intervento oggetto di contributo non possa essere riconosciuta l'attribuzione di criteri di priorità.

Per accedere alla compilazione della domanda on line è necessario disporre di un LoginFVG Avanzato o di SPID di livello 2. Il Sindaco può formalmente delegare, con proprio atto, un funzionario a presentare la domanda.

Si tratta degli interventi fortemente caratterizzati dalla finalità di rigenerazione urbana, per i quali nella descrizione dell'intervento dovrà essere specificato adeguatamente il contesto di localizzazione dell'immobile evidenziando i nuovi cicli di vita e le relazioni che le nuove funzioni inserite nell'immobile innescheranno sul tessuto urbano di riferimento.

Gli interventi e di rigenerazione urbana sono diretti a elevare gli standard di qualità ambientale e architettonica e sono fondati su una progettazione di qualità, che, in via esemplificativa, rispetti requisiti tecnici delle opere edilizie più elevati rispetto ai livelli minimi richiesti dalla disciplina vigente o preveda l'osservanza dei criteri della bioarchitettura.

In particolare, tali interventi attuano modelli di efficienza nell'uso di energia e risorse fisiche (in particolare idriche), con attenzione alla performance ambientale dei manufatti e dei materiali, alla salubrità ed al comfort degli edifici, alla conformità alle norme antisismiche e di sicurezza, alla qualità ed alla vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri, anche con finalità di promozione di azioni per il soddisfacimento del diritto all'abitazione per le categorie sociali più deboli.

Ne consegue un rilevante impatto sulla vivibilità delle aree coinvolte, con la qualificazione e l'ampliamento dei servizi e delle funzioni strategiche insediate, quali un'efficiente raccolta differenziata dei rifiuti con realizzazione di aree ecologicamente attrezzate, una mobilità sostenibile adeguatamente sviluppata e incentrata sugli spostamenti pedonali, ciclabili e sull'accesso alle reti e nodi del trasporto pubblico ed il potenziamento e la qualificazione della presenza del verde all'interno dei tessuti urbani.

Per edifici o aree dismesse si intendono quelli in cui ogni attività risulti cessata alla data di presentazione della domanda.

Per superficie permeabile si intende la superficie fondiaria priva di costruzioni sia fuori terra che interrate e priva di pavimentazione impermeabile.

ultimo aggiornamento: Wed Apr 17 09:28:53 CEST 2024