Su specifica richiesta, la Regione affida l’attività di conservazione e gestione delle risorse biologiche del mare su base compartimentale, subcompartimentale e lagunare, ai consorzi di imprese di pesca e acquacoltura, aventi sede tecnico-operativa in regione.
La domanda va compilata dal legale rappresentante del consorzio, conformemente al modello adottato, e presentata insieme a:
a) copia dello statuto;
b) copia fotostatica di un documento di riconoscimento in corso di validità del legale rappresentante;
c) elenco completo sottoscritto delle imbarcazioni aderenti;
d) proposte di misure tecniche di gestione concernenti i quantitativi massimi pescabili da ciascuna impresa, l’uso degli attrezzi consentiti, i periodi di tempo di svolgimento dell’attività, i punti di sbarco autorizzati, la costituzione di aree di ripopolamento, altre misure ritenute idonee ad assicurare la gestione razionale delle risorse.

I consorzi sono individuati in base al possesso dei seguenti requisiti:
a) il numero di soci rappresenta almeno il 70 per cento delle imprese autorizzate alla cattura di specie ittiche bersaglio con sistemi di pesca a traino o a circuizione che utilizzano il motore nell’azione di cattura, con draghe idrauliche o con sistemi di piccola pesca artigianale, nonchè mediante l’uso di impianti fissi o mobili, temporanei o permanenti, destinati alla cattura di specie migratorie, alla pescicoltura e alla molluschicoltura e allo sfruttamento di banchi sottomarini;
b) i natanti sono autorizzati alla cattura di specie ittiche bersaglio con uno dei sistemi di cui alla lettera a);
c) lo statuto prevede l’incremento delle specie ittiche, la collaborazione con le amministrazioni pubbliche per studi e ricerche sull’ambiente acquatico, la promozione della formazione professionale del personale, la valorizzazione della qualità dei prodotti.

L’attività di conservazione e gestione delle risorse biologiche del mare viene affidata entro novanta giorni dal ricevimento della domanda, per un periodo di cinque anni.
Il provvedimento è trasmesso alla competente Capitaneria di porto e pubblicato sul sito web della Regione.

L'affidamento può essere revocato in caso di :
b) accertate e reiterate violazioni degli obblighi derivanti da disposizioni legislative, regolamentari e statutarie;
c) irregolare funzionamento o altre circostanze che pregiudichino l’assolvimento degli scopi del consorzio stesso;
d) inosservanza delle misure tecniche approvate

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