Gli interventi e gli strumenti a sostegno della filiera foresta-legno e della pioppicoltura.

La filiera foresta - legno

La Direzione centrale risorse agricole, naturali e forestali, consapevole dell’importanza ecologica, economica e sociale delle foreste, sta perseguendo, da diversi anni, profondi cambiamenti tecnici, organizzativi ed operativi nel sistema foresta-legno, cambiamenti che partono dalla pianificazione della gestione delle risorse forestali e vanno fino alla commercializzazione del legname.
L’obiettivo principale di queste azioni è sviluppare l’intero settore forestale fornendo, a tutti i soggetti che vi operano, strumenti aggiornati, moderni ed efficaci.
A partire dalla fine degli anni ‘90, è stato avviato uno strumento organico e articolato, il programma “Filiera Foresta-Legno”, finanziato con fondi europei ed avente i seguenti obiettivi:

  • valorizzazione delle risorse forestali locali;
  • possibilità di disporre di dati omogenei per la pianificazione forestale a livello locale e regionale;
  • rispondere alla carenza a livello di coordinamento ed informazione dei singoli interventi sia pubblici che privati;
  • aumento della trasparenza del mercato del legno e riduzione dei fattori di incertezza nei prezzi e nelle quantità di legname offerto e richiesto;
  • consolidamento delle imprese forestali che rappresentano l’anello più debole, ma insostituibile all’interno della filiera;
  • evoluzione dell’intero settore legno dal punto di vista tecnologico e produttivo per portarlo ai livelli medi europei.


Gli strumenti della filiera foresta - legno

Per rispondere a queste esigenze nel programma si è prevista la costruzione di un Osservatorio e di una Borsa del Legno regionali.
L’Osservatorio del legno, finanziato e gestito dalla Direzione centrale risorse agricole, naturali e forestali è lo strumento predisposto per fotografare la situazione del comparto, strutturarne le informazioni in appositi archivi e formulare dei modelli operativi di sviluppo.

La Borsa del legno, gestita dalla società cooperativa Legno Servizi di Tolmezzo (UD) composta dai principali soggetti economici del settore foresta-legno proprietari boschivi pubblici e privati, imprese di utilizzazione forestale, imprese di trasformazione del legno), è stata progettata e costruita per coordinare le azioni delle attività produttive all’interno della filiera, con particolare riguardo agli aspetti commerciali; essa diviene anche il principale veicolo di distribuzione ed aggiornamento dei dati e delle informazioni raccolte dall’Osservatorio lungo la filiera.

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Filiera legno - energia

L'energia è oggi, e lo sarà sempre di più in futuro, uno dei temi centrali dell'economia e della politica. Il progressivo esaurimento delle risorse energetiche fossili sta creando un problema che la società deve affrontare con una certa urgenza. Se fino a poco tempo fa la responsabilità della politica energetica ricadeva sul governo nazionale, oggi del problema energetico deve farsi carico anche l'Amministrazione regionale e gli enti locali.

L'emergenza energetica è tale per almeno due motivi: il primo ambientale, legato alle emissioni inquinanti, responsabili dell'effetto serra, derivanti dalla combustione delle fonti fossili, il secondo economico, legato all'aumento del prezzo dovuto alla crescita della domanda e all'esaurimento dei giacimenti.
In questo contesto si rende necessario puntare ad una maggiore autonomia energetica sviluppando le energie rinnovabili, specialmente quelle di provenienza locale. Nel panorama delle fonti rinnovabili, dopo l'idroelettrica, la legna da ardere risulta sicuramente la più diffusa (14%) e facilmente utilizzabile nella nostra regione.

Il legno è una fonte energetica pulita e rinnovabile in quanto la sua combustione risulta neutra nel bilancio complessivo della CO2 atmosferica, inoltre l'uso del legno di provenienza locale è sostenibile per i positivi effetti sull'economia, sulla società e sull'ambiente.

Grazie alle più moderne tecnologie il legno può degnamente sostituire gasolio e metano specialmente nei territori rurali e di montagna, vista l'ampia disponibilità e facilità d'uso.

La Direzione centrale risorse agricole, naturali e forestali tramite il Servizio gestione forestale e antincendio boschivo è impegnata e favorire l'impiego energetico del legno tramite vari strumenti finanziari e di divulgazione, vediamo i principali.
 

Strumenti per favorire l'impegno energetico del legno (file pdf) >

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Pioppicoltura

A partire dai primi anni ‘90, con l'intento di migliorare l'ambiente rurale e favorire le produzioni legnose, l'Unione europea ha finanziato la realizzazione di piantagioni da legno sui terreni agricoli.
Nella pianura della nostra Regione sono presenti circa 2.000 ettari di pioppeti, in parte consistente certificati per la gestione sostenibile (PEFC, FSC), cofinanziati con fondi dell’Unione Europea (programmazioni dello Sviluppo Rurale) e regionali.
Questi impianti dislocati nelle aree agricole più intensamente coltivate garantiscono una diversificazione ed un arricchimento dell'ambiente e del paesaggio.
Per la valorizzazione della pioppicoltura e dell’industria di trasformazione ad essa connessa è stato sottoscritto a Venezia il 29 gennaio 2014 dagli Assessori delle cinque principali Regioni interessate dall'attività pioppicola (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna), dall'Associazione pioppicoltori italiani, da FederlegnoArredo, da Assocarta, dal CRA - unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta, da Confagricoltura, da CIA e da Coldiretti un accordo interregionale con l’obiettivo di raddoppiare la superficie a pioppo, circa 60.000 ettari in Italia, di fornire materia prima ad un segmento importante del manifatturiero made in Italy, di dare delle risposte anche ambientali favorendo sistemi maggiormente compatibili con l’ambiente e certificabili (PEFC, FSC ecc.) e di contribuire alla riduzione dei gas serra tramite l’assorbimento e stoccaggio di CO2 nei prodotti legnosi (file pdf).
In figura 1 la superficie a pioppo degli ultimi 10 anni.
Con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, in applicazione del Regolamento UE 1305/2013, si vuole dare continuità a questo tipo d'investimenti, con l'obiettivo di finalizzare, maggiormente rispetto al passato, le funzioni produttive degli impianti. Infatti nella prossima programmazione la Regione si è impegnata a rendere disponibili, su 2 specifiche misure forestali di pianura, risorse finanziarie fresche per 11,5 milioni di euro.

Superficie indicativa a pioppo (2004-2023)

Al fine di migliorare la qualità ambientale della coltivazione di pioppo pur garantendo la qualità degli assortimenti legnosi ritraibili, sono disponibili sul mercato dei cloni MSA Maggiore impiegabili per l'accesso all'operazione 8.1.1., imboschimento con specie a rapido accrescimento, pioppicultura, del PSR 2014-2020della regione FVG di cui al D.P.Reg. 44/2016, articolo 12, comma 1 lett.d), sono quelli certificati dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, o altro studio internazionale di ricerca legalmente riconosciuto

Cloni di pioppo a maggior sostenibilità ambientale (MSA)

Convegno, 25 maggio 2018: La filiera del pioppo nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

 

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