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In Europa, circa il 10% del PIL è generato dal settore del turismo, per un totale di circa 12 milioni di posti di lavoro. Le sfide per l’anno 2018 (Anno europeo del Patrimonio culturale) rinviano a concetti quali digitalizzazione, innovazione, sharing economy, tenendo conto delle accresciute esigenze della clientela europea ed internazionale.
Indice dei contenuti
- Introduzione
- Finanziamenti europei ad accesso diretto nel settore del turismo: istruzioni per l’uso
- Il Programma COSME
- Il Programma Erasmus Giovani Imprenditori
- Programma ERASMUS plus
- Programma Orizzonte 2020 (Horizon 2020 - H2020)
- Programma dell'Unione Europea per l'occupazione e l'Innovazione Sociale (EaSI)
- Programma LIFE 2014-2020
- Il Programma Europa Creativa
- La posizione del Parlamento Europeo sul turismo
Introduzione
Con riferimento alla prima metà del 2017, l’UE ha registrato un incremento sensibile in termini di ricettività (~7% rispetto all’anno precedente), dopo il calo del turismo conseguito ai problemi di sicurezza dell’anno 2016: in particolare, le migliori performances in termini di arrivi internazionali sono state registrate nelle regioni mediterranee del Sud (+9%) e del Nord Europa (+9%), mentre l’Europa Centrale ed Orientale ha registrando una incremento degli arrivi più contenuto (4% circa). Ad un’attenta analisi dei dati statistici, si stima che nei primi 4 mesi del 2017, i 28 Stati Membri dell’UE abbiano registrato arrivi per circa 125 milioni di turisti internazionali. Tali dati devono tuttavia essere posti in chiave prospettica, in considerazione del fatto che in Medio Oriente si è registrato un incremento del 10%, in Africa dell’8%, in Asia e nel Pacifico del 6% e nelle Americhe del 4%.
Nonostante le sfide incontrate negli ultimi anni, il turismo si rivela ancora un settore forte e i dati lo dimostrano: la Cina continua ad essere, rispetto al 2016, capofila del turismo in uscita in termini di spesa (+12%) raggiungendo i 236 miliardi di euro su base annua, seguita da Stati Uniti (+8%), Germania (+5%), Regno Unito (+4%) e Francia (+3%). Parallelamente, il numero di turisti cinesi in uscita è cresciuto del 6% raggiungendo il numero di circa 135 milioni: sotto il profilo delle DMOs (Destination Management Organisations), è da segnalare cheil turismo cinese verso l’estero è diretto sia verso le vicine destinazioni in Asia e nel Pacifico (Giappone, Repubblica di Corea e Tailandia) che verso le destinazioni più a lungo raggio (Stati Uniti ed Europa). Sulla base degli indicatori statistici, si ritiene opportuno agire nel senso di intercettare il segmento di mercato che più offre prospettive di sviluppo, meglio se caratterizzato da un elevato grado di propensione alla spesa.
Nel corso dell’annualità 2016, gli arrivi totali nei 28 Stati Membri (SM) dell’UE hanno raggiunto i 499 milioni, corrispondenti al 40% del totale degli arrivi su scala mondiale, con un incremento dell’afflusso di turisti internazionali del 4% rispetto alla media mondiale (21 milioni di arrivi in più). Tali dati hanno confermato, per il settimo anno consecutivo, l’attrattività dell’Europa come primaria destinazione turistica a livello mondiale, tanto da far registrare un saldo positivo per circa 107 milioni di turisti rispetto al periodo precedente la crisi (2008).
Da segnalare infine come le entrate legate al settore del turismo internazionale corrispondano ai guadagni generati nei Paesi di destinazione dai visitatori internazionali (sia da quelli giornalieri che da quelli che restano più di una notte) in alloggio, cibo e bevande, trasporti locali, intrattenimento, shopping ed altri beni e servizi. Per i Paesi ospitanti, le entrate derivanti dai visitatori internazionali contano come esportazioni e sono una fonte vitale per le entrate di valuta estera .
Finanziamenti europei ad accesso diretto nel settore del turismo: istruzioni per l’uso
A livello europeo non vi è un fondo dedicato specificamente al turismo, sebbene sia un settore che trasversalmente viene sostenuto a vario titolo, a seconda della rispondenza dell’iniziativa progettuale che si vuole portare in porto agli obiettivi perseguiti dai vari Programmi, declinati in base al concetto giuridico-economico della “prevalenza” delle attività prospettate. Diverse sono quindi le opportunità offerte all’operatore turistico (considerato a titolo estensivo): determinante in genere è l’attitudine di un progetto a conseguire gli obiettivi - prima di tutto - generali e - poi - specifici che si ricollegano ai vari Programmi, obiettivi che vengono declinati più specificamente negli inviti a presentare proposte (cd. bandi) pubblicati su base annuale.
Per esempio, in tema di fondi ad accesso diretto, se si prospetta in ambito turistico il lancio di una nuova APP (nel settore delle ITC) caratterizzata da un grado di innovazione “radicale” (cd. disruptive), il sostegno potrebbe venire erogato con riferimento al Programma Orizzonte 2020 dell’UE che promuove la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione (RS&I). Questo in virtù del fatto che l’UE riconosce un valore aggiunto europeo nell’iniziativa proposta anche da parte di una singola impresa qualora diretta - almeno sulla carta, sulla base di dati prospettici ed indicatori di risultato dettagliatamente contenuti in un piano di business - a contribuire al raggiungimento di uno o più obiettivi delineati dalla Strategia Europa 2020 (in primis, crescita ed occupazione). Le considerazioni che vengono fatte a monte dalla Commissione europea si ricollegano proprio al concetto di valore aggiunto europeo (european added value): le iniziative che meritano un sostegno dell’UE sono quelle che sono suscettibili di generare ricadute positive non solo a livello territoriale, ma a livello di Unione Europea, ovvero che consentano alle aziende proponenti di divenire leader di un determinato settore su scala mondiale (con le conseguenti ricadute positive in termini di occupazione, impiego, generazione di maggiore PIL a livello europeo, pagamento delle imposte nell’UE, ecc.). In questo caso, lo strumento di finanziamento appropriato potrebbe essere rappresentato dall’SMEs instrument, ovvero da quella modalità di co-finanziamento che, unica nel panorama delle sovvenzioni europee, consente anche ad una sola PMI di candidarsi al finanziamento (di norma, affinché venga riconosciuto il valore aggiunto europeo all’iniziativa progettuale, è richiesta la partecipazione di almeno 3 partner provenienti da 3 diversi Paesi, riuniti in consorzio).
Qualora, invece, si voglia realizzare un’iniziativa progettuale di portata meramente locale (p.es. la costruzione di una nuova struttura localizzata sul territorio regionale e dedita alla ricezione dei turisti), il finanziamento va ricercato piuttosto all’interno delle linee di contributo messe a disposizione indirettamente dall’UE per il tramite delle Regioni: nello specifico, si fa riferimento al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR, al Fondo Sociale Europeo - FSE ed al Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale FEASR, ovvero al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca - FEAMP. Soluzioni complementari di co-finanziamento vengono infine offerte dai cd. “Programmi di Cooperazione Territoriale” quali Interreg-Austria, Interreg-Slovenia, Interreg-Croazia, i quali consentono la presentazione di iniziative transnazionali, transregionali e/o transfrontaliere che vanno a beneficio reciproco delle comunità territoriali basate nei rispettivi territori dei Paesi contigui.
Prendendo in considerazione la natura dei beneficiari, diverse sono le tipologie di soggetti legali (enti pubblici, aziende, piccole e medie imprese, istituti di ricerca, università, organizzazioni non governative, cluster che operano in ambito innovazione e turismo, ecc.) ed entità che possono beneficiare dei fondi - europei, nazionali e regionali -: qui di seguito una breve lista riassuntiva. Per maggiori informazioni in merito, si invita a contattare via e-mail l’Ufficio di collegamento di Bruxelles indicando nell’oggetto del messaggio: “focus turismo”.
Il Programma COSME
Dotato di un budget di 2,3 miliardi di euro per l’intero periodo di programmazione 2014-2020,
COSME è l’acronimo del Programma ad accesso diretto COmpetitiveness of enterprises and Small &
Medium Enterprises: si tratta di una delle iniziative che prevedono il finanziamento specifico di
alcune progettualità transnazionali nel settore del turismo. COSME rappresenta un’opportunità
valida per coloro che vogliano costituire consorzi internazionali (costituiti da almeno 4 entità
provenienti da almeno 3 diversi Paesi) in ambito turistico, specie con riferimento ai legami di
quest’ultimo con le Industrie Culturali e Creative (Cultural & Creative Industries - CCIs).
In tale ottica: il prossimo bando del Programma COSME (rif.: GRO/SME/18/C/06) verrà lanciato
indicativamente nel corso del secondo quadrimestre dell’annualità 2018 (a partire da maggio) e
co-finanzierà i progetti che promuovono lo sviluppo di prodotti tematici turistici transnazionali
(p.es. partenariati che includano le DMO - Destination Management Organisations - e le relative PMI
nell’ambito dello sviluppo di prodotti innovativi collegati alle ICC - Industrie Culturali e
Creative -, ecc.. Dotato di un budget di 2 milioni di euro, l’invito “Support the development and
promotion of transnational thematic tourism products exploiting synergies between tourism and CCIs”
finanzierà al 75% dei costi eleggibili le progettualità di una durata totale di 24 mesi.
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Il Programma Erasmus Giovani Imprenditori
In linea con le finalità che stanno alla base del Programma COSME e in particolare nell’ambito
dell’imprenditorialità emergente, è attivo il Programma Erasmus Young Entrepreneurs (EYE). Tale
Programma Erasmus Giovani Imprenditori finanzia gli scambi tra potenziali imprenditori e manager di
aziende già avviate di altri Paesi al fine di offrire ai primi competenze che consentano di
sviluppare un’idea vincente di business. Più che un tirocinio, si tratta di una vera e propria
condivisione di esperienze professionali, che offre agli aspiranti imprenditori (spesso
rappresentanti di start-up) l’opportunità di imparare i segreti del mestiere da professionisti già
affermati, spesso dirigenti di dinamiche PMI in un altro Paese. In ambito turistico, il Programma
EYE è indicato in maniera particolare per coloro che vogliono lanciare un’iniziativa di business
acquisendo le conoscenze su altri Paesi, il primo step, in genere (necessario, ma non sufficiente)
per l’avvio di un processo di internazionalizzazione dell’impresa (anche se nel caso del settore
turistico è difficile parlare di mera delocalizzazione: piuttosto il riferimento va fatto alle
società di produzione beni/fornitura servizi qualora spostino la sede in altri Paesi). Gli scambi
possono variare da 1 a 6 mesi, e beneficiano di fondi europei per un migliaio di euro al mese
circa. In questo modo, il contributo assume le forme del rimborso spese a vantaggio dell’aspirante
imprenditore
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Programma ERASMUS plus
Le attività educative relative al turismo possono beneficiare, in linea con il titolo
precedente, anche delle sovvenzioni messe a disposizione dal Programma ad accesso diretto “ Erasmus
plus”, il quale ha l’obiettivo di sviluppare le abilità e la competitività nel mondo del lavoro e
di promuovere l’ammodernamento dei sistemi educativi e formativi su scala europea. In ambito
turistico, inoltre, gli istituti professionali attivi nel settore possono promuovere degli scambi
con altre entità aventi sede in un altro Paese UE. È da segnalare, infine, come il Programma
Erasmus + sostenga altresì l’organizzazione di eventi sportivi europei (volet Sport).In questo
contesto, un esempio mirabile è offerto dalla cooperativa sociale Social Cooperative Activities for
Vulnerable Groups - EDRAP - che ha ottenuto - nel corso dell’ultima tornata del bando Erasmus +
Sport 2017 - più di mezzo milione di euro, co-finanziati all’80% per l’organizzazione di eventi di
volontariato a livello europeo per incoraggiare - per mezzo dello sport - l’inclusione sociale
delle persone svantaggiate/malate.
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Programma Orizzonte 2020 (Horizon 2020 - H2020)
I progetti di ricerca accademici nel campo del turismo possono trarre sostegno e beneficio dal
Programma ad accesso diretto Horizon 2020- H2020. A tal fine, come menzionato in introduzione, le
attività di RS&I dovrebbero essere dirette ad introdurre sul mercato un’innovazione “radicale”
(cd. disruptive). Una delle modalità più appropriate identificate nell’ambito del Programma H2020
potrebbe quindi essere rappresentata dallo Strumento PMI (SMEs instrument) che prevede il
finanziamento per fasi (fase I e Fase II), a seconda del grado di maturità tecnologica (misurabile
in TRL – Technology Readiness Levels) dell’iniziativa progettuale prospettata. Nel caso specifico,
si segnala che una prima fase (Fase I) viene sostenuta nell’ordine di 50.00,00 euro a fondo perduto
(in verità, si tratta del 70% delle spese prospettate per la redazione di un business plan) sulla
base di uno studio di fattibilità della lunghezza massima di 10 pagine; la seconda fase (Fase II),
nel corso della quale vengono svolte le attività di carattere più prossimo alla RS&I, invece,
prevede un sostegno fino a 2,5 milioni di euro, co-finanziate in genere al 70% dei costi
ammissibili.
Nell’ambito del Programma H2020, a seconda della prevalenza (in senso giuridico/economico) in
fase progettuale di un elemento piuttosto che di un altro, emergono diversi topic o ambiti di
intervento che contraddistinguono il Pilastro III dedicato alle Sfide della società (Societal
Challenges), rispettivamente: bioeconomia (SC2), ambiente (SC5) e società inclusive (SC6). In
questo contesto, è da segnalare il recente lancio di diversi inviti a presentare proposte che
sostengono le iniziative di diversificazione dello spazio marino (rif.: BG-05-2019), la creazione
di reti per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale (rif.: SC5-19-2018), le
iniziative dirette alla riconversione delle aree storiche urbane e/o dei paesaggi culturali in
centri di imprenditorialità (rif.: SC5-20-2019), il sostegno allo sviluppo urbano attraverso il
turismo culturale (rif.: TRANSFORMATIONS-04-2019-2020), in particolare connessione con le CCIs
(Cultural and Creative Industries - ICCs) e le arti (rif.: TRANSFORMATIONS-06-2018), o, infine, nel
quadro della digitalizzazione avanzata (rif.: DT-TRANSFORMATIONS-12-2018-2020).
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Programma dell'Unione Europea per l'occupazione e l'Innovazione Sociale (EaSI)
Un’altra iniziativa ad accesso diretto che potrebbe rivelarsi utile nello sviluppo del settore turistico è l’EaSI (Employmenta and Social Innovation): il Programma che sostiene l’occupazione e l’innovazione sociale nell’Unione Europea. Esso ha come oggetto il conseguimento di un elevato livello di occupazione (in termini qualitativi e di sostenibilità) e un'adeguata e dignitosa protezione sociale, contribuendo alla lotta contro l'esclusione sociale ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. Anche se non direttamente rivolto alle imprese turistiche, può essere interessante per chi intende prendere parte come destinatario finale degli scambi EURES, la rete di servizi specializzati per l'impiego e la promozione della mobilità geografica volontaria dei lavoratori. Un esempio concreto è stata l’iniziativa progettuale della regione francese Rhône-Alpes nel campo dell’economia verde (green economy), il cui impatto sul settore turistico è stato di notevole rilievo. Il progetto, nello specifico, proponeva di includere persone disabili in diversi settori occupazionali, offrendo loro un’opportunità d’impiego durevole e rendendo così più dinamico il mercato del lavoro. Risultato: 54 persone disabili hanno trovato occupazione e 24 stanno al momento seguendo una formazione professionale. Tra gli altri risultati conseguiti dal progetto, la pubblicazione di brochures di facile lettura e d il lancio di una piattaforma di e-learning.
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Programma LIFE 2014-2020
Il Programma Life sostiene i progetti relativi alla conservazione della natura e dell’ambiente
in Europa, progetti che nel medio-lungo termine potrebbero rivestire un ruolo importante per lacune
destinazioni turistiche, facendole diventare, per esempio, nuovi poli di attrazione a livello
regionale/nazionale/internazionale. Due sono gli assi principali nei quali si articola il
Programma: ambiente (I) ed azioni per il clima (II). Tra le azioni prioritarie sovvenzionate dalla
sezione ambiente:
- ambiente ed uso efficiente delle risorse: si può fare riferimento, per esempio, agli
interventi ed alle scambio di buone prasi tra strutture alberghiere nel campo dell’efficientamento
energetico;
- natura e biodiversità: per quanto riguarda buone pratiche di conservazione e salvaguardia
delle specie nelle aree rilevanti p.es. ai sensi della Direttiva Uccelli;
- governance ambientale ed informazione in materia ambientale: per tutte quelle attività di
carattere divulgativo e disseminativo in supporto delle politiche ambientali.
Il finanziamento del Programma LIFE copre altresì le aree particolari dal punto di vista
ecologico. In questo ambito, vengono supportate le ricerche relative al turismo, l’introduzione di
nuovi sistemi di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento degli scopi del Programma, i
clusters, lo sviluppo di prodotti dall’elevato valore aggiunto relativi ad un particolare segmento
del mercato, p.es. di nicchia (ecoturismo, salute, turismo sportivo, gastronomico e culturale),
ecc...
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Il Programma Europa Creativa
Il Programma ad accesso diretto Europa Creativa sostiene la diversità culturale e linguistica
europea ed il patrimonio culturale. In concreto, si rafforza la competizione dei settori culturali
e creativi unionali. In particolare, viene sostenuta la possibilità per i settori culturali e
creativi europei di poter operare a livello transnazionale e internazionale, la promozione della
circolazione transnazionale delle opere e supporto alla mobilità transnazionale degli operatori
culturali e creativi (con particolare attenzione agli artisti), nonché l'ampliamento del pubblico
coinvolto nelle iniziative, soprattutto giovani, bambini, persone disabili e gruppi
sottorappresentati/svantaggiati). Vista la stretta inerenza con il settore turistico, all’interno
del Programma potrebbero esservi spazi di intervento anche per gli operatori di questo settore. Tra
i le attività sostenute vi sono, infatti, l’organizzazione di festival, eventi musicali, spettacoli
di arti visive, ecc., purché caratterizzati dal valore aggiunto europeo riconducibile in primis
alla transnazionalità.
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La posizione del Parlamento Europeo sul turismo
La Commissione sui trasporti e sul turismo del Parlamento Europeo (TRAN) ha, al suo interno, una task force specializzata sul settore turistico. Nell’aprile 2015, infatti, tale Commissione ha riunito i maggiori stakeholder del settore industriale per discutere su come conservare il primato dell’Europa come prima destinazione turistica a livello mondiale. A tal fine, nello stesso anno, i parlamentari hanno invitato la Commissione europea a creare una sezione (all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale) dedicata esclusivamente al turismo, ed a delineare una nuova strategia comunitaria relativa al turismo europeo. A tal fine, la relazione: ”Nuove sfide e strategie per promuovere il turismo in Europa” (relatore: MEP Isabella De Monte) richiede uno sforzo per migliorare il marchio di destinazione turistica dell’Europa e per creare prodotti e servizi relativi ad un turismo internazionale e pan-europeo. La relazione fornisce, inoltre, suggerimenti per il raggiungimento di risultati di alta qualità e per promuovere altresì il potenziale del turismo marittimo e costiero. Il documento invita, infine, la Commissione europea a promuovere un turismo sostenibile, responsabile ed eco-friendly, in collaborazione con tutta una serie di altri partner strategici attivi nel settore turistico. Analizzando le sfide (p.es. cfr. alla sharing economy, ovvero all’economia cd. collaborativa, viene proposta la creazione di un quadro normativo che ponga basi regolamentari spesso improntate all’autoregolazione). Di fatto la relazione del 2015 rappresenta un continuum rispetto alla precedente relazione del 2011 intitolata: “Europa, prima destinazione turistica mondiale: un nuovo quadro politico per il turismo europeo” (relatore: MEP Carlo Fidanza), nella quale i parlamentari proponevano già l’introduzione di azioni per la realizzazione di un turismo moderno, sostenibile e competitivo. Tuttavia, qui viene posto in luce come le criticità del settore siano riconducibili in primo luogo alla mancanza (ad ora) di una strategia che renda le procedure di concessione dei visti in ingresso (VISA) più semplici nel medio-lungo termine. Secondariamente, al problema della sicurezza (anche in ragione dei recenti attentati che hanno colpito alcune città europee) ed alla mancanza di armonizzazione fra le strutture alberghiere (alberghi, pensioni, stanze in affitto) a causa dell’assenza di criteri comuni europei di identificazione. Tutti questi fattori hanno limitato e limitano a presente l’a ttrattività delle nostre location nei confronti dei turisti extra-europei.