DISTRIBUZIONE DEGLI INNEVAMENTI SULLA MONTAGNA FRIULANA

 Analisi statistica delle principali variabili nivometriche

 

INFORMAZIONI GENERALI

 

Titolo studio:

DISTRIBUZIONE DEGLI INNEVAMENTI SULLA MONTAGNA FRIULANA
Analisi statistica delle principali variabili nivometriche

Committente:

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna
Servizio territorio montano e manutenzioni

Progettista:

Ing. Massimiliano Barbolini
FLOW-ING s.r.l. – Ingegneria per l’ambiente

Data:

Ottobre 2004

 

SOMMARIO

Il presente applicativo costituisce la versione informatizzata dei risultati ottenuti nell’ambito dello studio “Distribuzione degli innevamenti sulla montagna friulana - Analisi statistica delle principali variabili nivometriche”. Con riferimento al territorio alpino e prealpino friulano, scopo principale dello studio è l’effettuazione di un’analisi statistica di tipo regionale delle seguenti variabili nivometriche:

·                altezza del manto nevoso al suolo (indicata con  la dicitura Hs );

 

·                incremento dell’altezza del manto nevoso su tre giorni consecutivi di precipitazione nevosa (indicata con la dicitura DH 3gg).

 

 Tali variabili rivestono una valenza fondamentale sia con riferimento alla progettazione degli interventi di difesa dalle valanghe (siano essi opere di difesa attiva in zona di distacco o opere di difesa passiva in zona di arresto) che con riferimento alle simulazioni dinamiche finalizzate alla mappatura delle aree a rischio. L'analisi statistica delle suddette variabili consente di caratterizzarne i valori di progetto in funzione del luogo (zona geografica e quota) e del tempo di ritorno. L'utilizzo di tecniche di "regionalizzazione" consente inoltre di migliorare l’affidabilità dei risultati, sia in relazione alle estrapolazioni temporali (ovvero per elevati tempi di ritorno) che spaziali (ovvero in siti non strumentati). La caratterizzazione della variabilità "spazio-temporale" delle condizioni di innevamento sul territorio oggetto di studio rappresenta anche un'utile strumento conoscitivo con riferimento alla previsione del pericolo. Risulta infatti possibile: (i) correlare le condizioni nivometeorologiche relative a differenti zone del territorio in esame (ovvero stimare le condizioni nivometriche in varie zone a partire da una o più stazioni rappresentative); (ii) caratterizzare il grado di rarità delle situazioni nivometeorologiche che si verificheranno, e valutarne in prima approssimazione il grado di pericolo in termini di attività valanghiva.

E' importante osservare che lo studio ha un carattere preminentemente "ingegneristico", nel senso che esso è finalizzato a fornire, per l'intero territorio montano friulano, dati di progetto essenziali in fase di redazione dei P.Z.E.V. (Piani delle Zone Esposte al pericolo di Valanghe) e di progettazione degli interventi strutturali di messa in sicurezza. Al tempo stesso può rappresentare anche un utile ausilio per una gestione uniforme della previsione del pericolo di valanghe a scala regionale.

Appare inoltre fondamentale mettere in evidenza che i dati elaborati nel presente studio sono relativi a stazioni ubicate approssimativamente tra i 500 ed i 2000 m s.l.m. La stima delle variabili nivometriche considerate (Hs e DH3gg) può quindi essere ritenuta accurata con riferimento esclusivo a tale intervallo di quote; i valori a quote superiori ai 2000 m s.l.m. hanno quindi valore puramente indicativo. Un’analisi più approfondita del comportamento a quote elevate dovrà essere necessariamente preceduta da una adeguata raccolta di dati.

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Nel presente studio sono stati elaborati dati relativi ad una rete di rilevamento nivometeorologico comprendente stazioni di tipo sia manuale che automatico.

La rete delle stazioni di rilevamento di tipo manuale è gestita dal Servizio per il territorio montano e per le manutenzioni della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con l’ausilio di collaboratori esterni (Guardie Forestali, gestori di impianti di risalita o rifugi, privati) che giornalmente effettuano il rilevamento e la trasmissione dei dati alla centrale operativa di Udine. La rete è attualmente costituita da 14 stazioni, sebbene nel corso dell’ultimo trentennio abbiano operato, in modo discontinuo e/o parziale, un numero complessivo di 29 stazioni. Rilevamenti manuali dei parametri nivometrici di interesse nel presente studio sono stati compiuti anche su stazioni di pertinenza dell’ex Magistrato delle Acque. I dati disponibili relativi a tali stazioni (14) sono stati utilizzati per integrare i dati della rete di rilevamento regionale, soprattutto con riferimento alle aree meno coperte da quest’ultima. Nel complesso il numero di stazioni di rilevamento manuale considerate è pertanto risultato pari a 43.

Le stazioni di rilevamento di tipo automatico permettono l’acquisizione quotidiana dei dati nivometeorologici in modo autonomo e continuativo. I dati sono registrati in loco e trasmessi con cadenza temporale variabile da 30’ a 300’ alla Centrale operativa di Visco (UD) dell’OSMER FVG. Qui i dati vengono validati e posti in rete per la loro consultazione da parte degli addetti al settore Neve e Valanghe in Udine. Attualmente sul territorio montano friulano sono funzionanti 16 stazioni di tipo automatico gestite dal Servizio, di cui 5 installate contestualmente alle Universiadi svoltesi in Friuli nel corso dell’inverno 2003 e pertanto in opera solo da una stagione (2003/2004). I dati relativi alla rete automatica sono consultabili in rete, ma solo per gli utenti istituzionali e previa richiesta della password di accesso. Delle 16 stazioni automatiche in dotazione presso il Servizio per il suolo montano e per le manutenzioni, 8 sono state installate solo nel corso dell’ultima stagione, e pertanto presentano al più i dati di un solo inverno. Le rimanenti 8 stazioni hanno invece avuto garanzia di funzionamento (per il passaggio dalla trasmissione via radio alla trasmissione via GSM) a partire dalla stagione 1999-2000. Inoltre, in molti casi si sono avuti problemi nel funzionamento del nivometro; pertanto, per nessuna delle stazioni automatiche si ha di fatto a disposizione un numero di stagioni utili superiore a quattro.

Le analisi statistiche sono state quindi condotte sulla base dei dati nivometrici relativi alle sole stazioni di tipo manuale. Le informazioni inerenti le stazioni di tipo automatico sono comunque state un utile strumento per la verifica dei risultati ottenuti.

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Di seguito sono sinteticamente descritte le principali attività di indagine che hanno caratterizzato l’analisi statistica oggetto del presente lavoro.

a.     Analisi della variabilità spaziale delle grandezze nivometriche

 

          Questa parte dello studio ha riguardato l’analisi della variabilità spaziale dei valori medi dei parametri nivometrici di interesse: il massimo stagionale dell’altezza del manto nevoso (Hs) ed il massimo stagionale dell’incremento dell’altezza del manto nevoso in 72 ore, ovvero su tre giorni consecutivi (DH3gg). Tali analisi risulta essenziale complemento delle analisi inferenziali condotte al successivo punto b), in quanto consente di caratterizzare i valori medi di Hs e DH3gg in funzione di posizione geografica e quota. Tali valori sono infatti necessari per scalare opportunamente le “curve di crescita regionale” determinate al punto b), ovvero le curve che forniscono i valori adimensionali delle variabili in funzione del tempo di ritorno.

 

b.      Analisi inferenziali a scala regionale

 

          In questa parte dello studio è stata effettuata l’analisi statistica “a scala regionale” dei parametri nivometrici di interesse. Scopo di tale analisi è la caratterizzazione del legame tra tali variabili ed il tempo di ritorno (definizione delle curve di crescita regionale). Un approccio di tipo “regionale” all'analisi statistica dei dati di innevamento consente, rispetto alla classica statistica inferenziale "sito-specifica" (ovvero basata sull’elaborazione dei dati registrati da un'unica stazione di misura), di combinare i dati relativi a differenti stazioni di rilevamento nivo-meteorologico (una volta verificatane, mediante opportuni test statistici, l’omogeneità). In questo modo si ha il vantaggio di estendere il campione di dati migliorando l’accuratezza della stima delle variabili nivometriche di progetto (soprattutto con riferimento ai tempi di ritorno di interesse nelle applicazioni pratiche finalizzate alla mappatura del pericolo o al dimensionamento delle opere di difesa, tipicamente non inferiori al secolo). La procedura di regionalizzazione consente inoltre di utilizzare, nell'analisi delle frequenze dei massimi annui, leggi di distribuzione di probabilità con un numero di parametri superiore a due, caratterizzate da migliori proprietà sia descrittive che predittive. In particolare, per l’analisi regionale di Hs e DH3gg, si è fatto riferimento alla tecnica cosiddetta del “valore indice”, utilizzando la distribuzione di probabilità Wakeby per regolarizzare i dati campione e il metodo dei momenti pesati in probabilità per la stima dei parametri.

 

 

APPROFONDIMENTI ED ULTERIORI INFORMAZIONI

Contatti:

Committente

Progettisti

 

 

Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna

Servizio territorio montano e manutenzioni

Via del Cotonificio 127,

I – 33100, Udine

 

Referenti

 

ing. Paolo Stefanelli (Direttore del Servizio)

Tel: +39 0432-555653

e-mail: paolo.stefanelli@ regione.fvg.it

 

p. a. Enrico Filaferro

Tel: +39 0432-555870

e-mail: enrico.filaferro@regione.fvg.it

 

 

ing. Massimiliano Barbolini

ing. Francesco Ferro

 

 

FLOW-ING s.r.l.

P.za J.F. Kennedy, 27

19124 – La Spezia (SP)

Tel.: +39 0187 500158

Fax.: +39 0187 529777

e-mail: info@flow-ing.com

 

 

 

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